Istituti comprensivi: dieci realtà in meno

Centosettantotto plessi scolastici di 70 Comuni distribuiti in 25 istituti comprensivi, dei quali 17 «nuovi» - ovvero dieci in meno rispetto all'anno scorso. Sono i numeri del dimensionamento cui la Provincia di Brescia ha sottoposto le scuole dell'infanzia, primarie e secondarie di primo grado in quella parte di territorio in cui non era ancora stato realizzato.
Lo prevedeva la manovra economica approvata: in sostanza, entro l'inizio dell'anno scolastico in corso, si sarebbero dovuti formare istituti comprensivi con non meno di mille alunni - 500 nelle piccole isole e nei Comuni montani - per far risparmiare lo Stato e garantire agli alunni un'offerta formativa caratterizzata dalla continuità, con scuole materne, elementari e medie nell'ambito di un'unica dirigenza.
Un'operazione non semplice, tanche che l'esecuzione del provvedimento è slittata di un anno scolastico: i nuovi istituti partiranno nel prossimo, in settembre. Ma nemmeno ora l'iter è concluso: l'elenco, approvato in Provincia con un mese di ritardo, è attualmente al vaglio della Regione. Ma da Milano dovrà arrivare una risposta anche sulla deroga chiesta dall'assessore all'Istruzione, Aristide Peli, per cinque casi dove non è ancora stata trovata una soluzione: Borgo San Giacomo-Quinzano-San Paolo, la Valtenesi (con i Comuni di Manerba, Padenghe, Polpenazze, Puegnago, San Felice e Soiano), Montichiari, Ghedi e Palazzolo sull'Oglio.
Per quanto riguarda i primi due, non è stato ancora raggiunto l'accordo su quale Comune debba essere sede di dirigenza. Nel caso della Valtenesi, qualcuno propone di dividere le scuole di Puegnago e San Felice dalle altre, ed eventualmente farle rientrare nella dirigenza di Gargnano, che però non è vicinissima. Quanto a Montichiari, Ghedi e Palazzolo, il problema è contrario: non si tratta di unire, ma - semmai - di... dividere, perché in ogni Comune gli alunni sono «troppi», a detta dell'assessore - 2.250 a Montichiari, 2.077 a Ghedi e 1.866 a Palazzolo.
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