«Io per tre anni vittima dell’usuraio dico: denunciate»

Sfogo di un bresciano dopo l’arresto del suo strozzino. «Liberato di un peso, ma ho paura»
Da un prestito di 20mila euro all'inferno durato tre anni - Foto © www.giornaledibrescia.it
Da un prestito di 20mila euro all'inferno durato tre anni - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Era convinto di poter risolvere i suoi problemi . Si è invece trovato in un vortice che lo ha trascinato ancora più giù.  «Ora non ho più nulla, sono pieno di debiti e convivo con la paura».

Storia drammatica di un pensionato, vittima di usura. Il suo strozzino è stato arrestato dopo che da un prestito di 20mila euro, a suon di interessi con tassi fino al 23%, era arrivato a chiederne indietro prima 138mila e poi 180mila euro. Le indagini sono in corso per capire la rete di persone tra città e provincia che si sono affidate all’usuraio.

«Non è stato facile denunciare» ammette l'uomo che per tre anni è stato in scacco dell'estorsore straniero che lo a botte aveva pure fatto finire in ospedale perché non rispettava le scadenze per la restituzione del denaro. «Non sono sicuro l'unico ad essermi rivolto a quella persona. Avrà altri clienti che devono trovare il coraggio di fare come ho fatto io» aggiunge.

«Quell'uomo», come lo definisce il pensionato, lo aveva conosciuto al bar. «Non sono mai incontri casuali. Diciamo che sono conoscenze che spuntano quando ti trovi in difficoltà». Il vizio del gioco unito a difficoltà economiche lo aveva spinto a fidarsi della mano che sembrava amica.

«Ero convinto di potermi risollevare e questo lo dico ora che ci sono dentro fino al collo» è il messaggio che manda a chi potrebbe trovarsi nelle sue stesse condizioni. «Si pensa sempre di riuscire a restituire i soldi, ma al primo ritardo il debito aumenta, il tasso si fa più pesante e alla fine tutti i soldi che entrano in casa finiscono nelle mani dell'usuraio. Non se ne esce più e questa gente ti lascia stare solo quando ti ha spremuto fino in fondo e ti ha tolto tutto quello che avevi. Quando ormai sei in mezzo alla strada non ti vengono più a cercare».

Non è stato il caso del pensionato, tartassato fino all'ultimo. «Ricevevo cento telefonate al giorno, me li trovavo sotto casa. L'unico bene rimasto era una casa che stavo vendendo. Mi sono trovato davanti ad un bivio. Ho pensato di farla finita, ma poi, in un momento di lucidità, ho trovato la forza di andare alla Guardia di Finanza e di denunciare. So però che non è facile fare questo passo perché i problemi non finiscono dopo che ci si è rivolti alle forze dell'ordine».

Il pensionato bresciano sa che il suo strozzino è finito in carcere, accusato di usura, estorsione e lesioni personali, ma non si sente comunque al sicuro. «Oltre ai problemi economici che sono rimasti, perché dalle bollette e alle spese per la casa non ho più pagato niente perché ogni euro andava a lui, vivo con la paura, non dormo la notte. Ed è questo credo - dice la vittima di usura - che frena tanta gente a denunciare. Il fatto di ritrovarsi soli. Oggi però mi dico che avrei dovuto rivolgermi prima alle forze dell'ordine e non aspettare di vivere tre anni da incubo».

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