Infortuni sul lavoro, i tecnici Ats: «Troppo spesso non c'è valutazione del rischio»

Nell'ambito della Settimana europea della salute e della sicurezza sul lavoro, il dibattito in Sala Libretti del Gdb ha coinvolto due tecnici Ats
LAVORO, STORIE DI INFORTUNI
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Calcolo del rischio. Prevenzione. Precauzione. Parole semplici che dovrebbero comporre il lessico quotidiano del mondo del lavoro. Invece troppo spesso sono mancanti o rimangono, appunto, solo parole.

Nell’ambito della Settimana europea della salute e della sicurezza sul lavoro, si è tenuto oggi un incontro - moderato dal direttore del Giornale di Brescia Nunzia Vallini - nella Sala Libretti del Giornale di Brescia e che ha visto coinvolti i due tecnici della prevenzione Ats, Roberto Picco e Fabrizio Ferrari. I due operatori hanno portato la testimonianza del loro lavoro quotidiano. Attraverso tre storie lette e raccontate dalla voce di Luisa Pedretti, i due hanno rivissuto degli episodi dove l'emergenza era scattata proprio in luoghi di lavoro. Tre incidenti frutto di mancate tutele, rischi non calcolati o di un'inadeguata manutenzione.

Le esperienze sono state intervallate dagli interventi di Simona Tironi, consigliera di Regione Lombardia, Claudio Sileo, direttore generale di Ats Brescia, Laura Lanfredini, direttore sanitario Ats Brescia e Roberto Trinco, direttore del servizio Psal Ats Brescia. Oltre a loro hanno arricchito l'incontro - con la prospettiva di chi, nel mondo del lavoro, deve ancora farsi strada - gli studenti del Corso di Laurea Tecnico della Prevenzione nell'ambiente e nei luoghi di lavoro e dell' Istituto Fortuny, indirizzo Manutenzione e assistenza tecnica.

La storia

Nel ripercorrere la prima storia, quella di Gabriella, una ragazza di 18 anni che ha perso parte della mano, schiacciata da una pressa, Fabrizio Ferrari sottolinea come «non ci sia valutazione adeguata del rischio, in molti episodi di infortuni sul lavoro. Soprattutto, il rischio va calcolato in base alla formazione della dipendente: perché per un dipendente non adibito a quella mansione, il rischio sarà naturalmente maggiore».

Un incontro che racconta la drammatica frammentarietà del tema sulla sicurezza sul lavoro: un ambito in cui il rimpallo di colpe, in presenza di un infortunio, rende difficile stabilire e ricostruire la dinamica e le eventuali inadempienze.  

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