Infortuni sul lavoro, Brescia maglia nera: raddoppiati nel 2022

A gennaio 2021 erano 1.025, dodici mesi dopo 1.907. E febbraio non va meglio. La nostra provincia seconda in regione
Sicurezza e prevenzione: a giudicare dai dati allarmanti ce n’è sempre più bisogno
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Il doppio degli infortuni sul lavoro e due morti in più nei primi due mesi dell'anno. Il 2022 è iniziato male, malissimo. In provincia di Brescia, nel solo gennaio - stando ai dati Inail rielaborati dal centro studi di Saef - i sinistri denunciati sono stati 1.907, sessanta al giorno, includendo festività, sabati e domeniche. Un dato pesantissimo se si considera che negli stessi 30 giorni del 2021 le denunce si erano fermate poco oltre quota mille, 1.025 per la precisione. Un dato non isolato. Pochi giorni fa Inail ha reso noto anche le statistiche di febbraio. Il confronto tra il secondo mese di quest’anno e quello del 2021 è allarmante. Le denunce erano 992, sono diventate 1.506.

Cause

Ad incidere, non può sfuggire, la circostanza che all’inizio dello scorso anno e fino al 26 aprile Brescia e la sua provincia erano ancora sottoposte al regime del lockdown e delle fasce di colore che ne limitavano la produttività da un lato e la presenza di lavoratori sui luoghi di lavoro dall’altro. Cosa che invece non è successa in questa prima parte del 2022. Ma non solo. Non è da escludere nemmeno che a pesare sul bilancio concorrano anche la necessità di recuperare il terreno perduto a causa dell’emergenza sanitaria e una certa precarizzazione della manodopera, non sempre specializzata.

Infortuni sul lavoro, i dati rielaborati da Saef - © www.giornaledibrescia.it
Infortuni sul lavoro, i dati rielaborati da Saef - © www.giornaledibrescia.it

In ogni caso il dato bresciano è in linea con quello nazionale. In tutta Italia, nel primo bimestre di quest’anno, gli infortuni sul lavoro sono stati 121.994 (il 47,6% in più rispetto allo stesso periodo del 2021), mentre i decessi 114 (quasi il 10% in più) e le denunce di malattie professionali che sono state 8080, il 3,6% in più rispetto agli stessi sessanta giorni del 2021.

Tendenze

L’aumento dei casi, limitato ad un solo bimestre, non è certamente un dato consolidato, ma comunque esprime una tendenza che va in direzione opposta rispetto a quella rimasta sui grafici del 2021, anno che nel Bresciano aveva fatto registrare una sensibile contrazione dei casi: gli infortuni infatti erano scesi a 14.132 dai 14.348 del 2020, i decessi erano invece passati da 39 a 37. Poche unità, poche decine, ma segnali positivi che il nuovo anno, se il cattivo giorno si vede dal mattino, rischia davvero di azzerare. Quel che non sembra destinato a cambiare è il piazzamento della nostra provincia nella classifica Inail lombarda.

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In materia di infortuni e decessi sul lavoro Brescia è seconda solo a Milano e lo è da almeno due anni a questa parte. Al netto di tutti quegli incidenti che non vengono nemmeno segnalati e che si verificano in quella ampia zona d’ombra rappresentata dal lavoro nero, fenomeno sommerso, ma persistente, anche alle nostre latitudini. Al netto anche di tutti quegli infortuni, e non sono pochi, che colpiscono lavoratori già in pensione, ma mai davvero a riposo.

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