Infortuni mortali sul lavoro: Brescia seconda provincia in Lombardia per decessi

Lo dicono i dati Inail. I sindacati attaccano: «L'edilizia è il settore con il maggior numero di casi»
A perdere la vita a Bedizzole è stato il 62enne Maurizio Rocchi: qui i mezzi di cantiere sotto sequestro - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
A perdere la vita a Bedizzole è stato il 62enne Maurizio Rocchi: qui i mezzi di cantiere sotto sequestro - Foto Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
AA

L'infortunio mortale di questa mattina a Bedizzole, nel quale ha perso la vita l'operaio 62enne Maurizio Rocchi, costringe ancora una volta a focalizzare lo sguardo sul tema delle «morti bianche». 

Il bianco però non è certo il colore che più si addice a questo quadro, dalle tinte nere soprattutto per la provincia di Brescia. Con 32 decessi (dato che tiene conto anche di denunce non ancora formalizzate e di infortuni in itinere) il nostro territorio è infatti secondo su scala regionale per infortuni mortali, dietro solo a Milano (43). A dirlo sono i dati dell'Inail riferiti al periodo gennaio ottobre 2022.

Se raffrontato con l'analogo periodo dell'anno scorso il trend è leggermente in discesa (nei primi 10 mesi erano state 34 le persone morte), seppur le morti rimangano ancora alte in modo allarmante. Complessivamente in Lombardia i decessi sul lavoro sono stati 148 tra gennaio e ottobre 2022, 8 in più rispetto all'analogo periodo del 2021.

Sul tema si sono espressi anche i sindacati Cgil, Cisl e Uil che, attravaerso una nota conginuta, rimarcano come «l'edilizia, il settore che ha trainato gran parte della ripresa del nostro Paese negli ultimi mesi, ha avuto un numero di casi di infortuni cosi elevato che non si registrava da decenni. I dati Inail confermano che il settore delle costruzioni risulta quello con maggiori morti sul lavoro: nel 2021 si è avuto un morto ogni 48 ore; seguito dal settore dei trasporti e dall'agricoltura». 

«A Brescia le denunce di infortuni passano da 11.300 a ottobre 2021 a 17.148 dello stesso periodo del 2022, subendo un aumento del 51,5% - aggiungono -. Ai proclami nell’immediatezza dell’accaduto non seguono provvedimenti tali da arginare il problema. Partendo per esempio dai controlli preventivi sulla sicurezza».

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia