Influenza, caccia al vaccino anche per le categorie fragili

C’è anche chi, esasperato da un’attesa della quale non intravede la scadenza, sceglie la via dell’ironia amara: «Tra un po’ spunteranno i bagarini e saranno gli unici a poterci salvare». E, in effetti, ascoltando medici di base e farmacisti, che nella macchina organizzativa ci si trovano ma senza poterla gestire, sembra quasi di essere intrappolati nel Castello di Kafka. Perché quello dei vaccini antinfluenzali è diventato un caos surreale. E se inizialmente si pensava che la caccia al tesoro avrebbe coinvolto solo la popolazione attiva, ora invece la platea si amplia anche alle categorie fragili. Non a caso continuano a susseguirsi riunioni su riunioni con le diverse categorie coinvolte (l’ultima è andata in scena nel tardo pomeriggio di ieri). Ma il punto è sempre lo stesso: i vaccini antinfluenzali, in Lombardia, non ci sono.
Un carico massiccio dovrebbe poter essere disponibile a partire dalla prossima settimana, ma il primo lotto distribuito il mese scorso è ormai agli sgoccioli. Tanto che alcuni medici di medicina generale si sono trovati costretti a cancellare tutti gli appuntamenti programmati fino a sabato 21. Prenotazioni che riguardavano, in toto in questa prima fase, le sole categorie fragili (over 65, persone affette da patologie e donne in gravidanza). E tutti gli altri? A questa domanda, per ora, la risposta è un enigmatico «chissà».
Gli scatoloni ordinati dalla Lombardia per arginare la fame di vaccini in cui si trova la regione sarebbero ostaggio della dogana, che dovrebbe svincolare e recapitare la merce, appunto, entro mercoledì 18. «Da allora - spiega la presidente di Federfarma, Clara Mottinelli - scatta per noi la possibilità di ordinare le confezioni per i medici di base che devono somministrare il vaccino alle categorie fragili, ma per la consegna vera e propria ci sono sette giorni di tempo». Il che significa che le dosi saranno disponibili almeno da lunedì 23 in avanti. Nel frattempo, se laddove è rimasto un rimasuglio dell’ordine passato - seppur a rilento - si prosegue, sono in molti a lamentarsi per una ricerca estenuante. «Comunicazione importante: le vaccinazioni antinfluenzali programmate dal 16 al 21 novembre sono sospese perché il vaccino non è stato consegnato. È necessario ricontattare il proprio medico di base per fissare un nuovo appuntamento» recita, ad esempio, una nota divulgata dal Comune di Berzo Inferiore. Uno stop, quello che a macchia d’olio sta coinvolgendo diverse zone, che allunga sempre più i tempi di attesa.
La direttiva. Finché - infatti - l’elenco delle categorie fragili non viene completato, tutti gli altri, ovvero i non patologici, non potranno aspirare alla profilassi. Questo perché - ad ora - non c’è disponibilità e alla popolazione attiva verranno riservate le dosi che avanzeranno (se avanzeranno) dal pacchetto riservato alle categorie più a rischio. «Siamo molto preoccupati, sarà difficile che noi si riesca ad avere i vaccini per la popolazione» ammette Clara Mottinelli. Che aggiunge: «Siamo in trincea, non sappiamo dare risposte ai nostri utenti». Intanto, sempre per quanto riguarda le categorie fragili, una nota divulgata dal Dipartimento cure primarie dell’Ats ricorda che al momento i medici di base possono somministrare il vaccino solo agli over 65. «I vostri assistiti di età inferiore ai 65 anni affetti da patologie che aumentano il rischio di complicanze in caso di infezione da virus influenzale potranno essere vaccinati dalle Asst, alle quali possono sin d’ora rivolgersi per prenotare quanto prima la vaccinazione».
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