Vaccino antinfluenzale: «Non venite in farmacia, non lo abbiamo»

È questo il messaggio di Francesco Rastrelli, Presidente dell'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Brescia
Siringa e vaccino - Foto © www.giornaledibrescia.it
Siringa e vaccino - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Vaccino antinfluenzale: «Non venite in farmacia, non ci è stato ancora consegnato». È questo il messaggio di Francesco Rastrelli, Presidente dell'Ordine dei Farmacisti della Provincia di Brescia.
La situazione, purtroppo, non è cambiata dal mese di luglio, quando le aziende produttrici comunicarono ai farmacisti che non ci sarebbero state dosi sufficienti a coprire la richiesta della popolazione attiva, ricordando a tutti che le dosi ora giunte in farmacia sono quelle destinate all'immunizzazione delle categorie a rischio e che vengono distribuite, in base alle direttive regionali, esclusivamente ai medici di medicina generale.

«Quello che è importante - continua Rastrelli - è ribadire ai cittadini che è inutile recarsi ora in farmacia per acquistare il vaccino antinfluenzale prescritto dal medico, perché le dosi necessarie non sono ancora arrivate in farmacia».

Il riferimento non è per le categorie fragili (ultra 65enni o con gravi patologie), che potranno essere vaccinate presso i medici di medicina generale o presso i punti vaccinali appositamente dedicati. Ad essere preoccupati sono, invece, tutti quei cittadini, che quest'anno erano stati sollecitati a vaccinarsi per evitare una possibile sovrapposizione dei sintomi dell'influenza stagionale con quelli del Covid-19. Costoro abitualmente si rivolgono alle farmacie per acquistare il vaccino, ma le farmacie in Lombardia ne sono completamente sprovviste e non si può prevedere, al momento almeno, quando potranno esserne rifornite».

Ho partecipato in qualità di Delegato regionale dei farmacisti lombardi, all'incontro con il DG Welfare di Regione Lombardia. Ieri è stato fatto il punto sull'adesione alla campagna vaccinale di regione e su quelle che potrebbero essere le confezioni che avanzano e che potrebbero essere destinate al canale farmacie.

«Al momento risulterebbe un numero molto esiguo, per non dire quasi insignificante. A questo proposito mi corre l'obbligo spiegare che, come ogni anno, le farmacie, tramite i rispettivi grossisti, si erano tempestivamente attivate per ordinare il quantitativo di vaccini antinfluenzali, basandosi sullo storico 2019. Ma cos'è accaduto? Le aziende produttrici hanno esaurito i quantitativi a loro disposizione, in seguito delle forniture riservate alle regioni, del totale dei vaccini disponibili, in base ad appositi bandi, lasciando così sguarnite le farmacie. Ora che potrà succedere? - conclude Rastrelli - a questo punto dovremo aspettare di vedere se il totale dei quantitativi di vaccini destinati alle categorie fragili e somministrati dai medici di Medicina Generale oppure nei Centri Vaccinali delle Ats, verranno utilizzati appieno, in caso di eccedenze probabilmente si potranno destinare le eventuali confezioni rimanenti alle farmacie». Questo prevediamo di saperlo verso la fine del mese di novembre.

Nel frattempo a soffrirne per la mancanza saranno tutti quei soggetti, che, volendosi vaccinare a titolo precauzionale, anche perché sollecitati dalle autorità sanitarie a farlo in numero maggiore degli scorsi per le ragioni note, si sentiranno rispondere che dovranno attendere, proprio nel momento in cui il virus dell'influenza incomincia a colpire.

«Ricordo, inoltre, che i farmacisti hanno ribadito la disponibilità a vaccinare nelle farmacie, il presidente Rastrelli ha sottolineato che questo costituisce la normalità in Germania, Francia, Svizzera e Gran Bretagna e tanti altri Paesi. Non voglio fare polemiche, ma questa è la strada percorsa in Europa e Oltreoceano, l'Italia deve chiedersi, se vuole restare indietro su un aspetto tanto importante. I farmacisti italiani fin da maggio si sono messi a disposizione per sostenere il Servizio Sanitario e rispondere alle richieste dei cittadini».

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