In volo oltre la siepe: «Scrivo per essere libero dalla malattia»

Ruggero Ferrazzi, costretto sulla sedia a rotelle dall'Hiv, ha pubblicato una raccolta di poesie apprezzate anche da Papa Francesco
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Ruggero Ferrazzi è seduto vicino alla siepe, nel cortile della Nuova Genesi. La vede da così tanto tempo che ormai la considera una compagna di vita, mentre da fuori giungono i rumori della città.

«Per fortuna che ci sei, siepe / a mia fantasia si nutre di te/può vivere / si alimenta delle immagini che celi / la vita che nascondi». I riferimenti letterari sono chiari, ma non è questo il punto.

Alla siepe è dedicata una delle poesie che compongono il libro «La Bellezza di un foglio bianco è farsi emozionare dal nulla», scritto nel corso dell’ultimo anno e mezzo e pubblicato da poco, in proprio. È il risultato del percorso che Ferrazzi, 57 anni, sta facendo per non lasciare che la sua condizione diventi un muro invalicabile.

Costretto su una sedia a rotelle dall’Hiv, ha capito col tempo che la letteratura e la scrittura potevano liberarlo dalle limitazioni quotidiane.

«Tutto può succedere / se il tuo sguardo è limpido. Se non sai cosa fare / ascolta le tue emozioni / e mettiti a scrivere», recita un’altra poesia. «Ho fatto il calciatore da giovane, ma quando ho capito che non avevo più le gambe per giocare ho pensato che forse era meglio fare il poeta - dice sorridendo -. Ho iniziato a scrivere per cercare di sentirmi libero, perché sono sulla sedia a rotelle. Avevo bisogno di un modo per comunicare».

Il titolo del libro nasce da un disegno che Ferrazzi aveva in mente, ma che non è riuscito a realizzare. Quel foglio bianco, anzi quei fogli bianchi, sono stati così riempiti con versi che parlano di foglie, della luna, di alberi, di silenzi da ascoltare, di Dio. Versi che abbracciano la natura per parlare alle persone, per mettere a nudo un’anima che conosce a memoria i propri errori, ma che non vuole rassegnarsi a vivere solo di quelli, all’infinito.

«Io non so niente - spiega -. Scrivo con la mia fantasia, penso alle bellezze che ci sono. Sono qui, con tutte le mie debolezze e le mie fatiche, le porto avanti ogni giorno». Ne nasce una scrittura profondamente sincera, intima, che si avvicina alla preghiera, apprezzata anche da Papa Francesco. Ferrazzi gli ha inviato le sue poesie, ricevendo dal Vaticano una lettera preziosa: «Colpito da tanta squisita delicatezza e dall’espressione di sentimenti così belli, il Santo Padre La ringrazia vivamente» e «desidera stringerLe amichevolmente la mano e accompagnarLa, con la preghiera, nel cammino di ogni giorno».

Un premio, per Ferrazzi, che vede in Bergoglio un modello da seguire. Il prossimo riconoscimento sarà trovare qualcuno disposto a distribuire questo e i suoi prossimi libri. Nel frattempo, potete trovare le poesie di Ruggero contattando la comunità Nuova Genesi, dedicata alla cura delle persone ammalate di Aids, in via del Lazzaretto 1 a Brescia.

«Come una foglia caduta dall’albero / quasi piangendo s’adagia sul prato / cambiando i colori / acquistandone altri / modificando la prospettiva dal basso verso l’alto / vedere la vita in modo diverso».

 

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