Il potere dell'ironia fa paura ai potenti

Dal «castigat ridendo mores» al sessantottino «una risata vi seppellirà» la satira e lo sberleffo hanno da sempre preso di mira il potere. In maniera più o meno autorizzata, come insegna l’opera dell’artista attivista dei diritti umani Badiucao, al lavoro in città per allestire la sua mostra in Santa Giulia.
L’ambasciata cinese in Italia non gradisce che le sue vignette che attaccano direttamente il segretario del Partito comunista cinese Xi Jinping siano esposte in pubblico, e ha chiesto al Comune di Brescia e a Fondazione Brescia Musei di cancellare l’appuntamento: richiesta respinta al mittente. Prova di forza - da parte della Cina - o di debolezza?
L’attacco satirico a chi detiene il potere - riconosciuto nel pensiero occidentale come diritto di espressione e di critica - è soprattutto un richiamo, rivolto a chi sta in alto, a non confidare troppo in un potere che rimane pur sempre effimero. E al potente di turno non resta che abbozzare... Ma quando alla presa in giro, alla critica sotto forma di sberleffo la risposta arriva con la voce grossa, beh... il potere stesso si smaschera in tutta la sua debolezza. Non basta gonfiare i muscoli per acquistare autorevolezza. La fionda di Davide è più forte di qualunque Golia.
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