Il pericolo è in casa: infortuni domestici e danni «colpiscono» un bresciano su tre

Casa dolce casa, ma è proprio così? Per molti sembrerebbe proprio di no a leggere i dati dell’Osservatorio Sara Assicurazioni. Dall’ultima ricerca emerge infatti che un bresciano su tre non si sente sicuro tra le mura della propria abitazione. I motivi sono molteplici, oltre il 30% dei bresciani dichiara di non sentirsi molto al sicuro all’interno della sua abitazione, perché vive in un edificio datato, con qualche acciacco o pericolo, e non saprebbe bene come comportarsi e a chi rivolgersi nel caso in cui si verificasse un danno o incidente domestico.
E ancora, da una recente rilevazione Istat è emerso che l’11% della popolazione italiana ha dichiarato di essere rimasta coinvolta in un incidente domestico nei tre mesi precedenti l’intervista; in un anno circa 700mila persone sono vittime di infortuni tra le mura della propria abitazione. La tragica vicenda di Palazzolo, avvenuta domenica, con la morte del 64enne folgorato mentre usava il phon, è insomma solo uno degli episodi più drammatici di una serie che pare decisamente ampia.
Le cure
I dati di Ats Brescia del resto confermano questo quadro. Sul fronte ospedaliero, nel corso del 2022, i ricoveri per incidenti domestici sono stati 2.125, per la maggior parte si tratta di donne (oltre il 66% dei casi), 1.599 ricoveri riguardano ultra 65enni; il «traumatismo» da incidente domestico sembra quindi essere una prerogativa del sesso femminile. Ats sottolinea che la fonte dei dati sono le schede di dimissione ospedaliera, il dato potrebbe essere sottostimato perché in queste schede spesso è inserito un codice generico riferito ai traumi.
Per quanto riguarda il Pronto soccorso, nel 2022 sono state oltre 20.600 le persone che si sono presentate in seguito a un incidente domestico: rappresentano il 17,6% di tutti gli accessi per trauma; guardando la curva per sesso e per età emerge una maggior presenza di traumi in giovane età nei maschi e in età più avanzata nelle femmine.
Genere
La maggior incidentalità per le donne tra le mura di casa emerge anche dai dati di una ricerca delle assicurazioni Groupama. Le casalinghe sono infatti tra le più esposte ai pericoli domestici, con 19,7 infortuni ogni mille, di contro gli occupati hanno una bassa incidenza (8,3 infortunati ogni mille), ma anche qui il genere fa la differenza. A parità di condizione lavorativa, infatti, ancora oggi sono le donne a dedicarsi maggiormente ai lavori domestici rispetto agli uomini; con la conseguenza che 12,5 ogni mille di loro si fa male, contro il 5,4 su mille degli uomini. In generale, i lavori domestici configurano il maggiore rischio per la sicurezza delle persone; durante le faccende di casa si verifica poco meno della metà (45,9%) degli incidenti.
Cosa preoccupa?
Per quanto riguarda invece i timori dei bresciani, tra i possibili danni e incidenti legati alla propria casa, a preoccupare sono in primis il rischio di terremoto e fughe di gas (entrambi con il 37%). Seguono altri fenomeni, che possono dipendere da fatalità ma anche da disattenzioni o sistemi non adeguatamente mantenuti, come il rischio di incendio (31%) e le perdite di acqua (22%). Un altro 22% segnala, tra i fattori di preoccupazione, anche i piccoli incidenti domestici, come l’inciampo o lo scivolare su pavimenti bagnati, soprattutto se in presenza di oggetti o parti strutturali che potrebbero essere pericolosi per le persone.
Le cadute
Ma quali sono gli infortuni che si verificano più spesso in ambiente domestico? Le cadute sono al primo posto, ci sono poi le ingestioni di «corpi estranei», le ferite, il soffocamento, gli avvelenamenti e le intossicazioni. Più di una persona su due è vittima di una caduta, mentre un quinto è oggetto di ferite. I casi di urto, schiacciamento o ustione si assestano invece al 13%. Cadute e ustioni riguardano prevalentemente le donne (in questo caso appartenenti a classi di età centrali), mentre le ferite registrano il sorpasso maschile. Le cause di infortunio più ricorrenti sono: pavimento, scala, coltello, mobilio, pentolame, sedie, forno, alimenti bollenti. Tra le prime dieci cause di infortuni degli uomini non ce n’è nessuna riconducibile ad attività di cucina.
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