Il Dipartimento di Stato Usa elogia Younes, volontario bresciano

Younes El Sharkawy abita in città, studia Medicina ed è un volontario di Bresciasoccorso. Il Dipartimento di Stato degli Usa l’ha elogiato perché incarna «i valori universali del servizio, dell’altruismo e della compassione dedicati al miglioramento della vita del prossimo». È accaduto nei giorni scorsi in occasione della festa islamica del sacrificio (Eid al-Adha): il 22enne nato a Brescia da genitori egiziani ha rappresentato l’impegno dei musulmani d’Italia durante un incontro virtuale con il Segretario di Stato Antony Blinken al quale hanno preso parte anche altri dieci giovani (uno per ogni Paese scelto) di religione islamica attivi nel sociale.
«Sono felicissimo - è la reazione di Younes -, ma non credo di meritare più di altri questi elogi: mi sento soltanto uno dei tanti». Il 22enne nel 2019 ha scelto di entrare a far parte di Bresciasoccorso «per fare un’esperienza pratica che completi la mia formazione». Ora è un soccorritore certificato e allo scoppiare della pandemia era addetto al trasporto e autista delle autolettighe. Un episodio, più di altri, l’ha segnato: «Un giorno una donna di 92 anni che dovevamo portare in ambulanza da un reparto all’altro ci ha detto che non voleva proseguire: "Lasciatemi qui, lasciatemi morire", urlava. Allora abbiamo fermato il mezzo e, senza banalizzare la cosa, abbiamo cercato di farla sentire sicura dicendole che ci stavamo prendendo cura di lei e che c’era una via d’uscita da quella situazione. La signora si è calmata e abbiamo proseguito il trasporto. In quella circostanza ho capito quanto sia importante curare l’aspetto psicologico nell’approccio alle persone». Il giovane non dimenticherà mai quell’episodio, che ha raccontato pure al Segretario di Stato Antony Blinken in videoconferenza.
Oltre ad essere un soccorritore del sodalizio bresciano, Younes è nel direttivo del Centro culturale islamico di Brescia: «Quando è scoppiata la pandemia - racconta - ci siamo occupati della distribuzione dei pacchi con prodotti di prima necessità a chi era solo, in difficoltà o in quarantena. Con il Consiglio di quartiere Lamarmora abbiamo inoltre raccontato favole dal mondo ai bambini: un modo per stare uniti e diffondere la conoscenza. Lo studente dell’Università di Brescia, inoltre, è stato executive board president della sezione bresciana dei Giovani musulmani d’Italia, un’organizzazione senza scopo di lucro per la quale continua a prestare servizio come volontario. Il giovane soccorritore bresciano, hanno fatto sapere dal Dipartimento di Stato degli Usa, «è per tutti noi un esempio da seguire e gli siamo grati per la sua instancabile dedizione al prossimo».
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