Il detenuto evaso dal tribunale era nella banda dell’omicidio Raccagni

Arrivato senza manette e in stampelle, è fuggito saltando un muro di cinta. È stato arrestato un’ora dopo al Parco Gallo
Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
Il tribunale di Brescia - Foto Marco Ortogni/Neg © www.giornaledibrescia.it
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Era entrato in aula camminando a fatica e aiutandosi con le stampelle. Mezz’ora più tardi ha improvvisamente ritrovato la forma migliore e, sorprendendo gli agenti della Penitenziaria che lo avevano in custodia, è scappato di corsa saltando il muro esterno, dopo aver utilizzato un’auto come trampolino. Così ieri all’ora di pranzo è andata in scena una nuova evasione dal tribunale di Brescia. Il terzo caso in quattro anni.

Rispetto all’ultimo episodio, datato aprile 2022 quando il protagonista non è mai più stato ritrovato, ieri mattina il detenuto è stato arrestato in meno di un’ora. Si era nascosto al Parco Gallo dove lo hanno bloccato gli uomini della Polizia di Stato.

Nome già conosciuto

Si tratta di Anton Vlashi, 32 anni compiuti lo scorso due dicembre, nato in Albania e conosciuto alla giustizia italiana. Ieri era in aula perché accusato di maltrattamenti in famiglia, ma il suo nome è legato all’omicidio di Pietro Raccagni, il macellaio di Pontoglio che morì nell’estate del 2014 undici giorni dopo essere stato colpito con una bottigliata alla testa durante una rapina in villa. Anton Vlashi faceva parte di quella banda composta da giovani albanesi e specializzata in assalti in villa.

Pietro Raccagni, macellaio, fu vittima di una rapina in villa - © www.giornaledibrescia.it
Pietro Raccagni, macellaio, fu vittima di una rapina in villa - © www.giornaledibrescia.it

La sera dell’8 luglio di nove anni fa non partecipò al colpo in casa Raccagni, ma finì nell’inchiesta perché come componente del gruppo criminale aveva in casa parte della refurtiva sottratta nel corso del furto nell’abitazione del macellaio bresciano. A lui le forze dell’ordine arrivarono per un’intercettazione telefonica. Se per quattro connazionali accusati di omicidio, il tribunale di Brescia aveva pronunciate altrettante condanne, per Anton Vlashi gli atti, per ricettazione, erano stati trasferiti per competenza territoriale a Bergamo. I furti in villa, anche all’estero, fanno però parte del suo curriculum.

Fuga breve

Proprio dal carcere di Bergamo ieri il 32enne è stato portato per partecipare ad un’udienza nell’aula 25. È sceso dal blindato della Penitenziaria, sul retro del Palagiustizia, alle 12.10 senza manette perché in stampelle, dopo che lunedì era finito al Pronto soccorso per un infortunio in cella. All’uscita, alle 12.40, poco prima di salire sul blindato, ha gettato via le stampelle, ha spinto gli agenti, è saltato sul tetto di una Mini Cooper e ha scavalcato il muro del tribunale. La corsa verso la libertà è finita in meno di un’ora. Quando è stato arrestato. E questa volta anche ammanettato.

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