Il delitto di Urago Mella: il punto sulle indagini

Uccisa strangolata, ma non c'è il nome dell'assassino. Prosegue il lavoro degli inquirenti per risolvere il mistero della morte di Diva Borin
IL DELITTO DI URAGO MELLA
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Uccisa strangolata, ma manca il nome dell'assassino. Proseguono senza sosta le indagini per risolvere il giallo di Urago Mella. Il caso della morte di Diva Borin, 86 anni, trovata senza vita in casa sua quasi una settimana fa. Nell'appartamento al primo piano di una palazzina in via Ballini 6 dove abitava da sola.

L'allarme lo ha lanciato il badante, Salvatore. Dipendente di un supermercato e che, a tempo perso, aiutava l'anziana Ora è in ferie perché provato dopo quanto ha visto. Sabato pomeriggio le ha portato l'acqua - ha raccontato - e ha trovato il cadavere. Poi ha chiamato il nipote della donna, unico parente stretto e figlio del figlio morto in incidente stradale 26 anni fa. Solo quando in via Ballini è arrivato il ragazzo sono stati allertati i soccorsi. Per altro inutili perché l'anziana era già morta. L'autopsia ha evidenziato sul collo i segni dello strangolamento, delle mani che hanno stretto fino ad uccidere.

«Ci sono le indagini. Io sono tranquillo. Chi non fa del male è tranquillo» ha detto al Giornale di Brescia il badante Salvatore. Gli inquirenti hanno ascoltato tutte le persone che hanno frequentato l'anziana. «Stava bene, la morte ci ha sorpreso» dicono i vicini di casa. L'appartamento è sotto sequestro, mentre chi indaga sta controllando i conti correnti della vittima per valutare eventuali operazioni sospette. Il movente sarebbe infatti economico.

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