Il Covid porta un’impennata di sfratti: 200 solo in città
Prevedere la molteplicità degli effetti di una pandemia non era un’impresa ardua. Immaginare che sarebbero esplosi già questa estate nemmeno. Ora però c’è la certezza di un’emergenza sociale ed economica, suffragata da dati statistici. La crisi nata dall’emergenza sanitaria non si insinua soltanto nelle vertenze lavorative ma anche nella difficoltà a pagare gli affitti.
E i primi numeri diffusi del settore Casa della Loggia offrono già uno spaccato della realtà bresciana. Ad oggi, infatti, sono circa 200 le segnalazioni di avvio procedura sfratto censite in città.
Di questi provvedimenti, oltre 150 sono relativi all’anno in corso, mentre i restanti si riferiscono alle sentenze pronunciate dal marzo all’ottobre del 2020, in piena prima ondata Covid. Dal Comune di Brescia assicurano che non tutti gli sfratti verranno eseguiti a settembre e che saranno attivate nuove misure per evitarli o rinviarli. «Grazie alle misure di supporto, attivate dalla Loggia con 55mila euro di fondi regionali, già 13 procedure di sfratto sono state rimandate. I restanti finanziamenti - oltre 200mila - serviranno per aiutare altre famiglie in difficolt», spiega la dirigente del settore Casa Monica Vavassori.
Tsunami. Eppure, l’allarme resta. Non è ancora un’ondata, infatti, ma il timore è che alla fine dell’anno gli sfratti nel Bresciano possano schizzare alle stelle. «Al momento anche noi non abbiamo assistito a una crescita esponenziale - spiega Umberto Gobbi dell’Associazione Diritti per tutti -, ma a breve potrebbe arrivare un’ondata. I proprietari delle abitazioni potrebbero infatti aver atteso la fine dell’emergenza sanitaria per procedere alle esecuzioni di sfratto, quindi i numeri diffusi oggi potrebbero risultare falsati». Prima dello tsunami del covid i dati erano in costante calo - sia in ci+ttà che in provincia.
Secondo «Diritti per Tutti», il picco si era registrato stato tra il 2013 e il 2014, quando si contavano oltre 2mila sentenze di sfratto in tutto il Bresciano. Di queste, circa 800 in città. Secondo l’ultimo censimento del Ministero dell’Interno nel 2019, invece, le sentenze erano un migliaio in tutta la provincia, comprensive di 250 sfratti a Brescia. Ma nei prossimi mesi si potrebbe assistere a una crescita di nuove procedure di sfratto. Contromisure. «Sicuramente dobbiamo aspettarci un autunno caldo», conferma Vavassori.
Per questo la Loggia ha avviato un lavoro duplice: se da un lato annuncia la pubblicazione di un nuovo bando per l’assegnazione di alloggi Sap (Servizio abitativo pubblico) entro la fine dell’anno, dall’altro lancia dal 26 luglio una misura da 673mila euro per aiutare le famiglie in crisi a pagare gli affitti fino a un massimo di 4 mesi. Possono presentare domanda coloro che hanno un Isee non superiore a 18mila euro, risiedono in un alloggio in affitto a Brescia da almeno 6 mesi e sono stati danneggiati dall’emergenza sanitaria. «L’amministrazione vuole rimanere vicina ai bresciani in difficoltà - conclude l’assessore delegato Alessandro Cantoni - e intende farlo con aiuti concreti».
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