«Il Cipiesse non si fermerà: i nostri concerti sono confermati»

«Voglio rassicurare le molte persone che ci stanno chiamando per sapere che ne sarà dei concerti programmati, di rassegne come Brescia Summer Music, dei live fissati in diversi centri della nostra provincia o anche a Bergamo: qui nessuno intende mollare, il Cipiesse prosegue la sua attività, e continuerà a portare concerti in città e nel resto del territorio, come ha sempre fatto».
Il giorno dopo di Santo Bertocchi, titolare e deus ex machina della società rezzatese che dal 1979 organizza spettacoli a Brescia (e non solo), è il momento per fare un primo bilancio degli ingenti danni subiti nell’incendio della sua sede, ma è anche l’occasione per mettere in chiaro che sono sì andati in fumo capannone, uffici e magazzino con tante attrezzature e con gli (amatissimi) oggetti di una vita di lavoro, ma non certo un progetto e un’attività svolta da sempre con inesausta passione.
Tanto da argomentare: «Siamo costretti a far saltare soltanto il concerto programmato per domenica, al Castello di Brescia, in cui avrebbe dovuto esibirsi Rosa Chemical: è una data troppo vicina per immaginare di organizzarla al meglio e con la mente sgombra. Per fortuna, abbiamo trovato la comprensione dell’artista stesso, del suo management e della produzione: a loro va il ringraziamento mio e dei miei collaboratori per la sensibilità dimostrata».
Poi Bertocchi, 74 anni compiuti a gennaio, aggiunge combattivo: «Passata la buriana, ci rimbocchiamo le maniche per essere di nuovo in campo al più presto. Gli appuntamenti di Breno di inizio agosto (nell’ordine: Olly, Umberto Tozzi e Ron, allo stadio comunale del centro camuno, ndr), quelli di Edolo della parte centrale del mese e le serate di settembre del BSM si svolgeranno regolarmente. E cercheremo di garantire anche tutti gli eventi minori che sono da sempre uno dei nostri punti di forza e di orgoglio, perché per me fare cinema in piccole arene estive, laddove nemmeno ci sono sale, è una sorta di missione».
Santo Bertocchi ha riattivato soltanto nel pomeriggio di ieri il suo numero di telefono, perché il cellulare era rimasto sulla sua scrivania e - quindi - è finito bruciato nel rogo che si è portato via i ricordi di una vita di lavoro: ma già prima aveva ricevuto tantissime attestazioni di solidarietà, a cui si sono aggiunti in seguito centinaia di messaggi, inviati anche da sconosciuti. Con comprensibile commozione, ci confida: «Nella sfortuna, è una cosa bellissima, impagabile. Una spinta in più - assicura Bertocchi - ad andare avanti».
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