Il candidato sindaco più giovane d’Italia, studente dell'Arnaldo

In campo a Guidizzolo, il diciottenne Theo Guatta è studente del liceo classico Arnaldo
Theo Guatta - © www.giornaledibrescia.it
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Ha diciotto anni, ama la storia e la filosofia, pratica capoeira, si lascia ispirare dall’arte ed è appassionato di politica. Per lui l’anno della maturità coincide con un’altra sfida importante: Theo Guatta, studente del liceo classico Arnaldo, è infatti candidato sindaco a Guidizzolo, il comune mantovano in cui risiede con la famiglia.

«Ho compiuto gli anni il 18 luglio e sono il più giovane candidato d’Italia alle amministrative 2021 - racconta lui -. Quello di ottobre sarà il mio primo voto e non serve dire che voterò per me». Guatta, che si definisce liberale, è al timone della lista civica «Guidizzolo riformista» al cui interno «c’è una componente civica - spiega - e una componente politica di centrosinistra: il Partito democratico». Dovrà vedersela con due sfidanti: l’attuale primo cittadino Stefano Meneghelli e la ex vicesindaco Laura Azzini.

«Spero che la comunità scelga noi perché vogliamo portare una ventata di novità - continua il giovane candidato -. Il nostro programma si basa su quattro punti: la riqulificazione del centro storico; la valorizzazione del tessuto produttivo locale visto che Guidizzolo è un paese relativamente piccolo, con quasi seimila abitanti, ma ricco di aziende di spicco; l’individuazione di spazi da riservare ai giovani affinché possano studiare e ritrovarsi nel tempo libero. E, quarto punto, l’organizzazione di un festival culturale ed economico con aziende locali, spettacoli e incontri su modello del Festival della Letteratura di Mantova e del Festival musicale di Asiago. Un evento per rilanciare il paese».

Guatta ha iniziato a interessarsi di politica quando frequentava la prima ginnasio «ispirato dall’Allegoria del Buon governo di Ambrogio Lorenzetti. Quell’opera che ho visto a Siena mi ha folgorato facendo sbocciare in me un granitico ardore per il raggiungimento e il rispetto di tutte le virtù rappresentate nel capolavoro». L’arte, insomma, ha segnato la sua vita. Anche grazie al lavoro dei genitori: papà Giuliano è un artista e insegna all’Accademia Santa Giulia di Brescia e mamma Daniela Perani è un’illustratrice. Il giovane ha anche un fratello più piccolo che frequenta il liceo Gambara, sempre in città. «Per un anno abbiamo vissuto a Brescia - racconta -, poi, con la pandemia, siamo tornati a Guidizzolo», borgo mantovano noto ai bresciani per il tragico incidente stradale del 1957 che pose fine alla Mille Miglia di velocità.

Per il giovane non è facile conciliare lo studio, la politica e lo sport (pratica capoeira, un’arte marziale brasiliana), ma dice di essere determinato a lavorare per raggiungere i propri obiettivi. Il primo dei quali è la vittoria alle prossime amministrative: «Credo possa essere un’esperienza formativa importante. Vorrei portare un po’ di freschezza nella cosa pubblica - è il suo messaggio - . Credo in un’Italia migliore, in una politica che lavori per il bene del cittadino, nella concretezza, nel pragmatismo, nella libertà, nella speranza, nel futuro».

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