I medici bresciani: «Non è escluso un lockdown nazionale»

Il presidente dell'Ordine provinciale, Di Stefano: «Anche da noi si è avuto un aumento dei casi negli ultimi giorni»
LOCKDOWN GENERALE?
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«Se il trend dell'epidemia resterà come quello attuale, purtroppo la prospettiva di un lockdown generalizzato nazionale, magari studiato in modo da salvaguardare alcune categorie produttive, è una prospettiva che si dovrà prendere in considerazione».

Commenta così Ottavio Di Stefano, presidente dell'Ordine dei medici di Brescia, la richiesta avanzata dal presidente della Federazione Nazionale degli Ordini dei Medici Filippo Anelli di un lockdown totale del Paese, basata sui dati definiti allarmanti dei ricoveri in ospedale e nelle terapie intensive italiane.

La Lombardia e le sue province già sono in zona rossa, ma c'è chi ritiene che i dati bresciani potrebbero permettere alla nostra provincia di subire restrizioni meno stringenti. 

Secondo il presidente Di Stefano, pur essendo vero che la situazione bresciana è diversa da quella del resto della Regione, bisogna ricordare che anche qui si è avuto un aumento dei casi negli ultimi giorni, e se i positivi aumentassero troppo non si riuscirebbe più a condurre le operazioni di tracciamento e di contenimento dei focolai.
 
Bisogna poi ricordare che i medici sono stanchi, prosegue il presidente dell'Ordine di Brescia: la prima ondata della pandemia li ha provati profondamente con un impegno al limite delle possibilità umane. E adesso devono ricominciare. Per questo diventa ancora più importante iniziare ora a costruire il sistema sanitario del futuro.

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