Guadagnava 7mila euro al giorno con i profughi in ripostiglio

I carabinieri hanno trovato 24 migranti stipati in spazi agibili per otto
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I profughi li faceva dormire anche in garage e nei ripostigli. In un appartamento di Carpenedolo,
nella Bassa Bresciana. Durante il blitz i carabinieri ne hanno trovati ben 24 in spazi agibili al massimo per otto persone.

«L’intera attività di accoglienza risulta condotta dall'indagato al solo scopo di ricavare il massimo profitto senza alcuna controprestazione» scrive il gip di Brescia Cesare Bonamartini nell’ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari nei confronti di Angelo Scaroni, imprenditore 47enne bresciano accusato di truffa aggravata nei confronti dello Stato. 

Secondo l'accusa, il danno ammonterebbe ad oltre 900 mila euro nell'ambito della gestione dei profughi che Scaroni aveva in carico dopo aver partecipato ai bandi della Prefettura di Brescia con la sua società Agri Scar, registrata come attività per la coltivazione di colture agricole non permanenti. Presentava autocertificazione «inducendo in errore la Prefettura, dichiarando il falso», è l'accusa mossa nei confronti di Scaroni, che ha incassato l'ultimo bonifico dal Ministero lo scorso 4 maggio.

Per il gip «ha percepito indebitamente i corrispettivi versati dall' Amministrazione per un servizio di accoglienza in realtà mai reso». Gli arresti domiciliari sono stati disposti per bloccare l'attività visto «che era troppo alto il rischio di reiterazione del reato».

A giugno scorso era stato iscritto nel registro degli indagati dal sostituto procuratore Ambrogio Cassiani dopo una serie di perquisizioni in 40 strutture tutte riconducibili allo stesso imprenditore bresciano.

Secondo la Procura durante l'ultimo anno l'imprenditore sarebbe riuscito anche a guadagnare fino a settemila euro al giorno con i migranti. Aveva avuto in gestione anche una porzione di un ex residence di lusso a Desenzano del Garda, poi finito all'asta.

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