Grest estivi, le «coop» pensano all’estate dei piccoli

Le proposte per dei grest «a misura di coronavirus» per andare incontro alle esigenze delle famiglie
Le associate di Confcooperative pensano a grest con fasce orarie e tante attività outdoor - Foto © www.giornaledibrescia.it
Le associate di Confcooperative pensano a grest con fasce orarie e tante attività outdoor - Foto © www.giornaledibrescia.it
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Gruppi più piccoli e alternati, tanta attività all’aperto, babysitting a domicilio, fasce orarie. Sono solo alcune delle proposte sul tavolo di numerose cooperative bresciane, che sono al lavoro in queste settimane per ripensare da zero l’organizzazione dei grest estivi ora sospesi dall’emergenza sanitaria in corso.

Il divieto di assembramenti rimane la regola aurea anche nella Fase 2, ma il controcanto è la preoccupazione delle famiglie, sempre più in difficoltà a conciliare la ripresa lavorativa e la gestione dei figli.

Ecco perché, in attesa di una decisione del Governo e della Regione Lombardia, le cooperative hanno iniziato comunque a progettare l’estate dei più piccoli, predisponendo una serie di soluzioni inedite che consentano il servizio garantendo al contempo la sicurezza di bimbi e operatori.

Lo comunica Confcooperative, che ha raccolto vari documenti con le proposte dei suoi associati in tutta la provincia di Brescia. «La nostra idea è dividere i bambini ed i ragazzi in più sottogruppi da 10-15 persone, avvalendoci degli spazi dei plessi scolastici di Darfo - spiega Manuela Dotti, referente per la coop Azzurra -. Con la scuola dell’infanzia, la primaria e la secondaria di primo grado vorremmo svolgere attività all’aperto, tra sport e didattica, con l’aiuto di qualche insegnante volontario. È già arrivata qualche chiamata dei genitori, ma non possiamo dare risposte certe senza direttive. L’esigenza però c’è e riprogettare i grest è possibile».

Un copione simile lo immagina anche Il Cardo, che d’accordo con Carla Fioletti, assessore ai Servizi sociali e alle Politiche per la famiglia del comune di Edolo, vuole riproporre la tradizionale ludoteca estiva per i bambini della scuola primaria di Edolo e Sonico nel rispetto delle norme vigenti. Ergo: un operatore ogni tre bimbi, che possano dedicarsi a orti, attività di riuso, laboratori nei boschi. Per limitare i contatti c’è chi invece sta pensando a fasce orarie.

La cooperativa Area, attiva in Valsabbia e nel Basso Garda, propone di appoggiarsi a vari istituti del territorio, che potrebbero aprire a orari scaglionati (7.30-11.30 o 7.30-12.30 con pasto, 13.30-18) per ospitare le attività (prevalentemente all’aperto) dei piccoli dei nidi, delle scuole dell’infanzia e della primaria, oltre ad uno spazio compiti per i ragazzi delle medie.

«C’è un discorso di costi da fare - sottolinea il direttore Nicola Maccioni -. Se si dovesse optare per un operatore ogni tre bambini, i prezzi diventerebbero impegnativi per i genitori. Per questo stiamo pensando di lanciare con la Comunità montana una chiamata indirizzata ai ragazzi maggiorenni, che potrebbero aiutarci come volontari». Individualmente. L’altra soluzione più gettonata è l’offerta individuale a domicilio, come quella cui pensa Il Pellicano. Insieme all’Azienda consortile di Brescia Est, la cooperativa intende proporre un servizio di babysitting a casa delle famiglie: «Stiamo creando una rete per dare vita a progetti ben strutturati - spiega la dottoressa Camilla Lauro -. A breve inizieremo la formazione online». E i dispositivi di protezione individuale? «Li abbiamo, grazie anche ad AiutiAMObrescia».

La formula del servizio a domicilio è sposata anche da La Sorgente, che segue minori con disabilità. In questo caso, l’ipotesi è un’attività di 2-3 ore al giorno da lunedì al venerdì per i bambini dai 4 ai 10 anni e i ragazzi dagli 11 ai 14 anni. «Le nostre équipe hanno già ricevuto una formazione specifica. Abbiamo mascherine e guanti grazie ad aiutiAMObrescia e ad altri fornitori - dice il referente Gabriele Biasin -. Potremmo partire anche settimana prossima. Mancano solo gli accordi con i Comuni, ma è chiaro che stiamo parlando di un servizio per le famiglie ora più che mai essenziale».InfanziaIl mondo delle cooperative bresciane prova a immaginare la ripartenza

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