Giurano 800 nuovi medici, ossigeno per la sanità bresciana

Hanno giurato in occasione dell’assemblea dell’Ordine. Una piccola percentuale sceglie la medicina di base
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GIURANO 884 NUOVI MEDICI
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La salute non è una priorità. È, insieme alla scuola, la priorità. È un diritto che viene prima di tutto il resto. Un diritto che viene garantito di certo con grandi investimenti, con radicali riorganizzazioni, con uno sguardo attento alle potenzialità delle nuove tecnologie e di quella intelligenza artificiale discussa, temuta e in ampia parte ancora sconosciuta. Che viene garantito, soprattutto, dalla capacità di chi cura di ascoltare, di confrontarsi, di tessere relazioni con le persone che a loro si affidano.

Intelligenza sociale

«Accanto all’intelligenza artificiale noi vorremmo, e non è una provocazione, una nuova intelligenza sociale che altro non è che l’insieme delle facoltà che consentono all’uomo di pensare, comprendere o spiegare i fatti della realtà che viviamo» ha affermato Ottavio Di Stefano nel discorso che ha tenuto ieri all’assemblea annuale dell’Ordine dei medici chirurghi e degli odontoiatri della Provincia di Brescia, di cui è presidente.

Lo ha detto rivolgendosi all’ampia platea che si è riunita al Brixia Forum e, in particolare, agli 884 giovani medici e odontoiatri che hanno prestato il giuramento di Ippocrate.

Odontoiatri

Dopo Di Stefano, il presidente della Commissione Albo odontoiatri Gianmario Fusardi ha dichiarato che «l’unità tra le due componenti (medici e odontoiatri, ndr) è un valore e che nessun avallo possa ricevere chi la mette in pericolo. L’ho detto in ogni sede e voglio ribadirlo, anche se Federazione e ogni Ordine territoriale potranno definire i contorni della prevista autonomia».

È significato molto, ieri, quel colpo d’occhio sulla folla di giovani medici che si sono incontrati in presenza dopo tre anni di «sospensione» del rituale del giuramento a causa della pandemia. In un periodo storico in cui mancano medici e infermieri e in cui il nostro Servizio sanitario è sempre più a rischio sostenibilità, significa che ci sono ancora molte persone convinte che valga la pena mettersi in gioco ed impegnarsi nella cura, in quel gesto che «sorge quando l’esistenza di qualcuno ha importanza per me».

Umiltà, su tutto

«Fare il medico offre una gamma di possibilità vaste e variegate - ha detto Di Stefano -. Molti di noi, di voi, hanno scelto e sceglieranno di fare la medicina pratica, la clinica di tutti i giorni. Altri, di dedicarsi alla ricerca, alla tecnologia più avanzata, in un tempo di sfide senza precedenti. Dalla genomica alla salute del mondo degli uomini, degli altri esseri viventi e dell’ambiente. Ma tutti, proprio tutti, indipendentemente dal tipo di lavoro, dobbiamo aver ben chiaro nella mente che questi aspetti sono ancora legati all’umilità. Sì, all’umilità del metodo scientifico, che ha radici antiche, secolari e si basa sulle verifiche, le smentite e la condivisione». L’umiltà dell’ascolto e del confronto. L’umiltà di sapersi mettere in gioco e costruire relazioni. Questo il messaggio che i medici con esperienza hanno condiviso con i loro giovani colleghi.

I numeri

Meglio sarebbe dire colleghe perché tra i nuovi iscritti si conferma il sorpasso femminile con il 55% del totale. E si consolida la presenza di stranieri, con 59 neoleureati (il 6,7%) provenienti da altri Paesi, con prevalenza quelli dell’Europa dell’Est.

Lo svolgersi dell’assemblea rispecchia il significato del rito, di quelle pratiche e conoscenze che formano i modelli culturali di una società e svolgono una funzione di trasmissione dei valori, delle norme e di riconoscimento dell’identità e della coesione sociale. Ecco, dunque, l’assegnazione del premio «Emanuela Proto» (promosso dal Rotary club Brescia Sud-Est Montichiari)al cardiologo Evasio Pasini. Del premio per meriti professionali alla memoria di Gian Luca Bettini per essersi «dedicato con impegno alla promozione di una nuova medicina territoriale». E delle targhe ricordo agli iscritti con 40, 50 e 60 anni di laurea.

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