Giovani e pandemia: la voglia di cultura e spettacoli è femmina

Tre ragazze su quattro denunciano la nostaglia di eventi dal vivo a fronte di un ragazzo ogni due
Le immagini di concerti dal vivo sono da inizio 2020 confinate negli archivi
Le immagini di concerti dal vivo sono da inizio 2020 confinate negli archivi
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La voglia di concerti e di cultura è femmina. I dati del sondaggio Giovani e pandemia curato da Sinapsi parlano chiaro: nei lunghi mesi della pandemia ben tre ragazze su quattro hanno sentito - «molto» o «abbastanza» - la mancanza di concerti e spettacoli teatrali dal vivo, o la possibilità di frequentare biblioteche, conferenze e centri culturali. Se si misurano le risposte dei maschi, invece, questa quota scende sostanzialmente a uno gni due: circa il 50% ha dichiarato una mancanza compresa fra il «poco» e il «per nulla».

Ai sociologi il compito di trarre delle valutazioni più ampie da questo segnale. E ai promotori di iniziative culturali e di spettacolo l’opportunità di avere un’occasione in più per conoscere il proprio pubblico. Specie mentre ci si prepara ad uscire da un lunghissimo tunnel scuro durante il quale la necessità di limitare al massimo ogni possibile assembramento - e quindi di limitare il pericolo di diffusione del virus - ha di fatto cancellato la programmazione di eventi pubblici. Uno stop lunghissimo e doloroso per gli operatori del settore - attori, musicisti, tecnici di scena, agenti e produttori - che da sempre e troppo spesso si trovano costretti ad accompagnare il fascino della loro professione con una forte dose di precarietà lavorativa.

Se rimaniamo alla domanda «Quanto ti sono mancati durante la pandemia spettacoli teatrali e concerti dal vivo?» oltre alle evidenti differenze di genere, sono apprezzabili anche variazioni nei giudizi legate all’età del campione interrogato (composto - lo ricordiamo - da giovani di età compresa fra i 15 e i 30 anni): più colpiti dalle limitazioni si dichiara chi rientra nelle fasce più «anziane». In particolare, concerti e teatro sono mancati «molto» al 44% degli studenti superiori, al 56% degli universitari e al 58% di chi lavora.

Se ci concentriamo invece sulla domanda «Quanto ti è mancata la frequentazione di centri culturali e biblioteche?» (a cui è dedicata la colonna a destra) chi dichiara maggior disagio è la fascia degli studenti universitari: il 50% dice «molto», il 27% «abbastanza» e solo il 14 e il 9% rispettivamente «poco» o «per nulla». Lamentele minori quelle registrate dagli studenti delle superiori: il «molto» si ferma a quota 28% e l’«abbastanza» al 26%, «poco» e «per nulla» rispettivamente al 24 e al 22 per cento. Per gli intervistati lavoratori il sondaggio evidenzia un 40% di «molto», il 27% di «abbastanza», il 19% per «poco» e il 14% per «per nulla».

Mettendo infine a confronto il totale delle risposte ottenute da ciascuno dei due quesiti sugli eventi dal vivo, quello che ottiene una più alta percentuale di «nostalgia» è sicuramente quello relativo a concerti e spettacoli teatrali - che si attesta per il «molto» a quota 48% e per l’«abbastanza» al 20 - mentre centri sociali e biblioteche raccolgono minor favore (33% di «molto e 26% di «abbastanza»).

 

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