Giovani e pandemia: il digital cambia la vita, ma anche viceversa

Sono i nativi digitali per antonomasia, cresciuti quando l’uso di internet era consolidato, ma il Covid ha cambiato anche le loro abitudini
Il digital e il Covid-19: gli effetti della pandemia sui giovani
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Sono i nativi digitali per antonomasia, cresciuti quando l’uso di internet era ormai consolidato, e abituati a comunicare tramite social network e device fin da piccoli. Eppure la pandemia è riuscita a cambiare anche le loro abitudini digitali.

Ben il 60% sul totale dei rispondenti al sondaggio Giovani e pandemia dice che sì, il Covid-19 ha cambiato il proprio approccio a internet e al mondo digitale, dai videogiochi alle app. Su questo hanno impattato, naturalmente, i mesi trascorsi in casa in didattica a distanza o in lavoro da remoto, che hanno reso il web di fatto l’unica finestra di contatto con il mondo e con le altre persone. Ecco che quindi oltre la metà di chi ha risposto a questa domanda aperta afferma di aver maturato un utilizzo di internet maggiore e più diversificato.

  • Come è cambiato il tuo approccio a Internet e al digitale?
    Come è cambiato il tuo approccio a Internet e al digitale?
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«Sono più propensa alla conoscenza, alla ricerca di ciò che accade nel mondo, cosa che prima non facevo» scrive una ragazza. «Fruisco i social in maniera più attiva. Seguo personaggi (autori, giornalisti) che comunicano ai giovani, informano su temi sociali, attualità e politica» spiega un altro. In questo gruppo rientrano soprattutto i maschi (57%) e gli studenti delle scuole superiori (54%, seguiti dai lavoratori, 47%, e dagli universitari, 44%). Il 21% vede poi il digitale come parte integrante della vita, sia come mezzo fondamentale per tenere i rapporti sociali sia come veicolo di una nuova realtà. Ma il 20% racconta anche un altro risvolto della vicenda, che è un senso di dipendenza da internet con conseguente malessere e alienazione. «Interagire con uno schermo a lungo andare ti fa sentire più solo» scrive qualcuno.

Un aspetto, questo, non solo negativo però, perché proprio per distaccarsi dalla solitudine provocata dal web alcuni raccontano di aver riscoperto l’importanza delle relazioni in carne e ossa. Infine, mentre il 13% dichiara di aver sviluppato un uso del digitale più esperto e consapevole, più di un rispondente su dieci (11%) racconta invece di averne fatto un uso decisamente minore o di aver sviluppato addirittura una sorta di intolleranza e rifiuto. La relazione con il web continua a creare una molteplicità di approcci. Certo è che, qualunque trasformazione abbia portato la pandemia, sarà la dimensione prevalente del domani di tutti.

 

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