Giovani e pandemia, i coinvolti: «Un'occasione di crescita»

Dall’ideazione fino alla realizzazione di grafiche e video: come è andato il progetto del sondaggio
Gli studenti del Gruppo Foppa si sono messi in gioco
Gli studenti del Gruppo Foppa si sono messi in gioco
AA

Confronto e crescita. Sono le parole che alcune delle studentesse del Gruppo Foppa che hanno partecipato al progetto che ha dato vita alla restituzione - con infografiche statiche e animate e con un video emozionale - delle tante risposte al questionario Giovani e Pandemia, utilizzano per descrivere quanto fatto e provato nella realizzazione degli elaborati.

Luana Ciaccia studia all’Accademia Belle Arti Santa Giulia: «Abbiamo iniziato in gruppo definendo per veicolare il messaggio finale, optando appunto per le infografiche. Abbiamo fatto tutto online, dalla fase di progettazione a quella più operativa. La sfida è stata individuare dei criteri che potessero enfatizzare quanto emerso dalle risposte alle domande».

Dopo tanto lavoro, il gruppo ha deciso per la gamma di colori e il tratto grafico che vediamo oggi: con sfondo giallo e un giovane quanto sonda il rapporto con la tecnologia; con sfondo viola, un giovane e un adulto, si mette a fuoco il rapporto tra le due diverse generazioni; per finire con l’azzurro, dove appare un gruppo di giovani, a dare suggerimenti su cosa il GdB può fare per gli under 30. «Lavorare per il progetto è stato particolare e costruttivo - continua Luana - soprattutto nella seconda fase, quella più legata alla parte visual: il gruppo era diventato molto omogeneo per intenti e confrontarsi sui simboli che enfatizzassero quanto volessimo dire è stato stimolante. Il giovane che parla è il simbolo della nostra generazione che vuole avere una voce».

Sara Casassa è una studentessa dell’indirizzo commerciale del Cfp Lonati: «Ho vissuto questo progetto - dice - come un momento in cui potevo focalizzarmi sulla crescita personale, anche perché ero la più giovane del gruppo. Un fatto che inizialmente sentivo, ma che è via via andato scemando. Ho potuto interagire con studenti e professori universitari, crescere sotto un profilo personale e insieme al gruppo. Da parte mia, ho messo sul tavolo la mia creatività per il video emozionale, aiutando a cogliere la similitudine della metafora poi utilizzata».

Clara Della Frera è una studentessa del Liceo Foppa: «Mi sono sentita importante, ma soprattutto responsabile e parte di questo progetto che parlava di giovani - ci spiega -. Anche io ho dato il mio contributo sulla parte di ideazione e interessante è stato lavorare sull’analisi, la fase di processo e di restituzione dei dati, seguendo tutti i passaggi che la metodologia imponeva. Dando vita a questo progetto, frutto di crescita e confronto, abbiamo realizzato l’obiettivo del sondaggio: dare voce ai giovani».

 

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia