Gian Maria Tosatti all'Accademia SantaGiulia: «Coltivate la militanza e insieme la bellezza»

L’artista visivo attuale direttore della Quadriennale di Roma ha inaugurato l'anno accademico con un intervento appassionato
LA BELLEZZA SECONDO L'HDEMIA
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Esporre il cuore a tutti i venti, lanciarlo nella società come un oggetto rovente per rompere il chiasso e, nel silenzio, cercare gli altri essere umani: è questo il compito dell’artista. Lo ha indicato Gian Maria Tosatti, l’artista visivo attuale direttore della Quadriennale di Roma, nella lectio magistralis pronunciata in occasione dell’inaugurazione dell’anno accademico dell’Accademia di Belle Arti SantaGiulia.

Un intervento appassionato e lucido, senza sconti e ricco di spunti, che si è concluso con un invito agli studenti dell’Accademia: «Coltivate la militanza e insieme la bellezza». Prima di Tosatti, introdotto dal professor Matteo Galbiati, nell’aula magna di via Tommaseo erano intervenuti l’amministratore delegato del Gruppo Foppa Giovanni Lodrini; la senatrice Alessandra Gallone in rappresentanza del ministro dell’Università e della Ricerca Anna Maria Bernini; gli assessori regionali Simona Tironi e Alessandro Fermi, quello comunale Federico Manzoni e Benedetta Albini, direttore dell’Accademia.

Quest’ultima ha ricordato l’origine della SantaGiulia, nell’anno accademico 1998/99, e descritto in sintesi la situazione attuale, con dieci percorsi triennali di primo livello e dieci biennali di secondo divisi in tre dipartimenti, più un master di primo livello; 168 docenti (la maggior parte dei quali artisti) e un migliaio di studenti iscritti per anno accademico. E il riferimento agli studenti, veri protagonisti dell’attività dell’Accademia e della cerimonia di ieri, è stato costante in tutte le relazioni. Da parte loro, gli aspiranti artisti della SantaGiulia si sono fatti sentire attraverso il rappresentante della Consulta Marcello Rizzuto che ha trattato lo stesso tema affidato a Tosatti: il ruolo dell’immaginazione. «Se una cosa si può sognare, si può fare - ha detto Rizzuto - e l’Accademia è il luogo dove questo può succedere». 

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