Gelmini: «In caso di peggioramento, la stretta sarà sui no vax»

Il ministro: «È evidente che non si può trattare allo stesso modo chi si è vaccinato e chi invece ha scelto di non farlo»
GELMINI: STRETTA PER I NO VAX?
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«Al momento noi vogliamo l'unità del Paese, però è evidente che se ci fosse un peggioramento, non si può trattare allo stesso modo chi si è vaccinato e chi invece ha scelto di non vaccinarsi, mettendo a rischio la propria incolumità e anche quella degli altri».

Non lascia spazio a dubbi la dichiarazione rilasciata dal ministro per gli Affari Regionali, la bresciana Maria Stella Gelmini, a margine di un evento che si è svolto in Loggia ieri. Le sue parole ribadiscono quanto indicato dallo stesso premier Mario Draghi: il governo per il momento prosegue sulla strada tracciata ma non esclude la possibilità di stringere le maglie sui no vax, guardando al cosiddetto Super Green Pass.

Una via che ancora una volta muove dalle indicazioni della scienza per contrastare l'avanzata dei contagi che al momento non sembra destinata a passare per l'obbligo vaccinale: «Noi portiamo avanti le regole che ci siamo dati - ha infatti spiegato Gelmini -, monitoriamo l'andamento dei contagi e proseguiamo su questa strada. Abbiamo l'85% di persone vaccinate, ora occorre accelerare sulle terze dosi: In questo momento l'obbligo vaccinale è previsto solo per i sanitari».

Su questo fronte, i segnali che giungono dalla Lombardia sono incoraggianti: il 18 novembre, data di apertura alle adesioni per gli over 40 alla terza dose ha fatto registrare un'impennata evidentissima. Si è passati dalle circa 70.000 richieste del giorno precedente ad oltre 238mila nell'arco di sole 24 ore e dei 711mila lombardi che già hanno ricevuto la terza dose - dato aggiornato al 19 novembre - oltre 97mila sono bresciani.

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