Fuga dei migranti dai centri, a Castenedolo l’ultimo caso

Sono almeno 20 le strutture già chiuse in provincia di Brescia: «Colpa del nuovo decreto sicurezza»
Si svuotano le strutture gestite dalle cooperative per ospitare i richiedenti asilo
Si svuotano le strutture gestite dalle cooperative per ospitare i richiedenti asilo
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Profughi in fuga. Lontano dalle strutture di accoglienza. L’ultima in ordine di tempo ad aver chiuso i battenti è una villa di 900 metri con terrazza e piscina a Castenedolo, finita anni fa sulle pagine di una delle più importanti riviste nazionali di interior design.

Castenedolo, via Mazzini, zona residenziale. Un ex paradiso immobiliare di tre piani, fino al 30 novembre un centro per richiedenti asilo. Oggi è vuoto. «Sarà un ghetto», dicevano i residenti nel 2015 quando arrivarono i primi stranieri. «Mai avuto problemi di ordine pubblico - assicura lassessore ai servizi sociali Emilio Scaroni -. Sappiamo che ora non ci sono più».

La cooperativa Un Sole per Tutti che gestiva gli immigrati ha rescisso a fine mese scorso il contratto d’affitto con la proprietà della villa. «Colpa del nuovo decreto sicurezza. Salvini li fa scappare», tuona Marco Riva, a capo degli albergatori bresciani che da anni hanno trasformato i loro hotel in strutture d’accoglienza.

«Oltre a Castenedolo - aggiunge Riva - abbiamo chiuso i centri di Castegnato, Vione, Nuvolento e Poncarale». Il punto della situazione sul Giornale di Brescia in edicola oggi, scaricabile anche in formato digitale.

 

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