Folla in città, l’appello del sindaco: «Servono più controlli»

Strade affollate fino a sera, se non fosse stato per le mascherine poteva apparire come una normale giornata soleggiata dal clima mite. La pandemia (anche se non lo vorremmo) però c’è eccome, e così la voglia di una passeggiata del sabato sa tanto di voglia normalità, ma sembra anche apertamente stridere con gli inviti all’attenzione, al rispetto delle disposizioni anticontagio, al garantire il distanziamento sociale.
Moltissimi gruppi di ragazzini nelle piazze, assembramenti un po’ ovunque anche tra gli adulti. Il tutto a poche ore anche dall’appello del sindaco di Brescia, Emilio Del Bono. «La Regione Lombardia è rimasta in fascia gialla e così anche sostanzialmente l’intera Provincia di Brescia - ha detto il primo cittadino -. Tuttavia il numero dei positivi è in crescita e in Provincia di Brescia certamente l’evidenza è maggiore anche a seguito del numero alto dei tamponi effettuati. Ma il contagio non si è fermato, anzi sta incrementandosi». Auspicando che quanto prima prenda corpo la vaccinazione di massa (ma servirà ancora molta pazienza), Del Bono ha invitato a «non abbassare l’attenzione e la guardia, non possiamo non rispettare le regole basilari (mascherina e distanziamento minimo) e non possiamo accettare la mancanza di rispetto delle regole degli operatori».
Il sindaco di Brescia ha sollecitato la Prefettura ad intensificare l’impiego delle forze dell’ordine soprattutto durante il fine settimana;dalla Prefettura è subito arrivata risposta positiva. «Ma ancor più mi rivolgo ai miei cittadini - ha concluso Del Bono -, fate attenzione e rispettate le disposizioni. Non basta la repressione in questo momento in cui è concessa la libera circolazione, serve la testa e il senso civico».
Ma certamente, lo si è visto chiaramente ieri, ci sono gli appelli del sindaco Del Bono e del presidente della Regione Fontana, e poi ci sono i comportamenti dei singoli. Che uniti diventano massa, molto spesso tutt’altro che ligia alle regole. Ed anche se le forze dell’ordine erano presenti in numero significativo, e non sono certo mancati i verbali per i comportamenti scorretti, è impensabile controllare migliaia di persone. «Una situazione ingestibile», racconta un esercente del centro storico, alle prese con clienti che alle 18 proprio non ne volevano sapere di andarsene, ignorando anche le precauzioni basilari per contenere il virus, vale a dire mascherine e distanziamento. E passeggiando per il centro è stato appunto facile imbattersi in assembramenti vari, tra piazza Vittoria, piazza Paolo VI o piazza Tebaldo Brusato. In molti casi, ancora una volta, giovani e giovanissimi.
Ma il mancato rispetto delle regole riguarda anche gli adulti: «Clienti di quarant’anni che si comportano peggio degli adolescenti, una situazione imbarazzante», racconta un’altra esercente. A queste condizioni, è difficile che il contenimento della pandemia sia efficace. Tanto più che si tratta di comportamenti capillari, su cui è praticamente impossibile che le forze dell’ordine riescano a intervenire ogni volta. «Fino a ben dopo le 18 la situazione era inverosimile, persone ammassate, alcol, liti in strada, poi piano piano la gente è scemata», racconta un lettore che ha contattato la redazione.
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