Femminicidio di Castegnato, la paura di Elena Casanova sei mesi prima di essere uccisa

«Ho paura. E se mi incendia la casa?» scriveva la 49enne vittima di femminicidio per mano di Ezio Galesi. Oggi il processo
Il dolore per il femminicidio di Elena Casanova - © www.giornaledibrescia.it
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«Ho paura. E se mi incendia la casa?». A scriverlo, al suo nuovo compagno, sei mesi prima di essere uccisa a martellate sotto casa in via Fiorita a Castegnato fu la stessa Elena Casanova

Le preoccupazioni della 49enne sono state al centro del processo per omicidio volontario a carico di Ezio Galesi, il 59enne arrestato la sera del 20 ottobre 2021 e da allora in carcere. 

Elena Casanova confidò anche all’ex marito e padre di sua figlia il suo timore anche solo di denunciarlo. «Non voleva andare dai carabinieri - ha spiegato l’uomo sentito in aula dal presidente della Corte d’assise Roberto Spanò -, aveva paura che si incattivisse». Elena confidò le sue paure anche all’amica Francesca. Lo fece pochi giorni prima del delitto, durante una vacanza in Toscana. «Era terrorizzata - ha riferito la testimone -, mi disse che prima o poi Galesi l’avrebbe uccisa».

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