Farmacista bresciana nella zona rossa: «Qui consolo la gente»

La dottoressa Gigliola Dester di Seniga, da molti anni residente a Pontevico, si trova a San Fiorano insieme ai suoi duemila abitanti
Dalla zona rossa non si entra e non si esce - © www.giornaledibrescia.it
Dalla zona rossa non si entra e non si esce - © www.giornaledibrescia.it
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«Il mio lavoro, oltre che fornire medicine, è consolare la gente, amareggiata e depressa per questa situazione di emergenza dovuta al coronavirus. Sono da sola per duemila persone, ma ce la metto tutta. Faccio capire che sono qui a loro disposizione per aiutarli». Gigliola Dester risponde al telefono dalla farmacia di San Fiorano, uno dei dieci paesi del Lodigiano nella zona rossa.

«Guardi, adesso, prima della riapertura pomeridiana, sto sistemando scatole e scatoloni. Come sto? Benissimo». Voce squillante, tono allegro. La dottoressa Gigliola Dester, farmacista, è originaria di Seniga, ma da molti anni vive a Pontevico. Suo marito è il dott. Roberto Romano, che con la sorella Laura manda avanti la farmacia del paese. Gigliola ha lavorato con loro, prima di vincere tre mesi fa il concorso per la gestione della farmacia di San Fiorano. Un’esperienza partita col botto. «In questi giorni - sottolinea Gigliola con ironia - i cittadini stanno facendo fin troppo la mia conoscenza».

San Fiorano dista poco più di tre chilometri da Codogno, epicentro dell’epidemia. Nei giorni scorsi ha registrato il primo lutto: uno dei tre anziani morti in Lombardia, un 91enne, risiedeva in paese (gli altri deceduti sono una 83enne di Codogno e un 84enne di Nembro, nella Bergamasca). Bertonico, Casalpusterlengo, Castelgerundo, Castiglione d’Adda, Fombio, Maleo, Somaglia, Terranova dei Passerini (e Vò nel Padovano) sono gli altri Comuni «blindati» dal governo domenica scorsa. Il decreto è chiaro: «Divieto di allontanamento da parte di tutti gli individui comunque presenti negli stessi, divieto di accesso».

Gigliola è ospitata in un b&b (chiuso) di San Fiorano. «Il sindaco - racconta la farmacista - mi ha trovato questo alloggio. Ci sono soltanto io. Devo riconoscere che il Comune si è davvero prodigato per offrirmi una sistemazione». Gli abitanti soffrono per la libertà limitata. Una condizione psicologica difficile, che si unisce al timore del Coronavirus. «La gente vuole soprattutto sentirsi rassicurata», spiega Gigliola Dester. La farmacia, osservando le disposizioni delle autorità sanitarie, non può dispensare antibiotici. «Più che altro distribuisco mascherine, aspirina, tachipirina, sciroppi. A me interessa far capire agli abitanti che condivido le loro preoccupazioni, che sono qui per loro».

In farmacia entrano uno alla volta, evitando assembramenti. Una delle precauzioni di buon senso adottate nei luoghi di servizio pubblico. C’è un aspetto della situazione che la dottoressa Dester ha colto con rispetto e simpatia: «La grande solidarietà che si è sviluppata fra la popolazione del paese, certamente favorita dal fatto che si tratta di una piccola comunità. È bello percepire questa sensazione». Un atteggiamento che coinvolge anche la farmacista, una specie di istituzione nei paesi minori. «In casi come questo - prosegue Dester - vivi il tuo mestiere come una vocazione». Non si tratta soltanto di dare medicine, ma di fungere da punto di riferimento morale.

Vivere nella zona rossa non è facile. Un sanitario che risiede nell’area (e che ha chiesto di restare anonimo), parlando con l’agenzia Ansa ha detto che «questi sono diventati paesi fantasma. Vedi la gente per strada amareggiata e non sai cosa dire. Nell’area rossa non c’è nemmeno un pronto soccorso dopo la chiusura di quello di Codogno. Se uno ha un infarto o si rompe una gamba o si fa un taglio e ha bisogno di qualche punto deve chiamare l’ambulanza che lo porta al pronto soccorso di Lodi, che esplode. Rischia di passarci anche un giorno intero perché è un caos». A San Fiorano la farmacista bresciana non si risparmia. «Faccio tutto da sola, ma pazienza». Suo marito, a Pontevico, scherza: «È più sicura e controllata lei nella zona rossa che noi qui...».

 

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