Fabbriche, parcheggi, sotterranei: dove a Brescia i disperati cercano rifugio

Dall’ex Pietra all’Editrice La Scuola passando per Freccia Rossa e Enel la mappa delle occupazioni
Materassi nelle scale del Freccia Rossa, giaciglio per la notte - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Materassi nelle scale del Freccia Rossa, giaciglio per la notte - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
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Un censimento preciso non esiste. Sarebbe quasi impossibile realizzarlo e aspettarsi che possa durare nel tempo. Ci sono però molte valutazioni e indicazioni che permettono di avere una idea abbastanza realistica del degrado in città: degli stabili fatiscenti e abbandonati e della popolazione di disperati al limite, o oltre, la legalità che li abita.

Secondo la Polizia Locale di Brescia si tratta di alcune centinaia di persone che in alcuni casi si raggruppano per etnie e in altri casi per tipologia di marginalità (tossicodipendenti, etilisti, piccoli spacciatori) e che durante la giornata si spostano nella città tra gli espedienti per mettere insieme un pasto o una dose oppure angolo dove trovare un riparo o un giaciglio.

La mappa

Ripulita l’ex Ideal Standard, in cui praticamente non sono più stati trovati occupanti dopo la maxi bonifica in vista della realizzazione del parco fotovoltaico, il principale rifugio dei disperati è l’ex Pietra di via Dalmazia, migliaia di metri quadrati, con costruzioni e sotterranei, in cui alcuni «storici» occupanti hanno realizzato delle baracche ma dove notte dopo notte arriva chiunque non abbia trovato nessuna altra soluzione.

Situazione analoga per l’ex «Editrice la Scuola» di via Cadorna o l’ex Enel di via Goito a cui si aggiungono piccoli stabili, scoperti con le segnalazioni del vicinato: l’ex bocciofila del quartiere Primo Maggio sgomberata ieri mattina oppure la struttura di via Cacciamali su cui si è intervenuti la scorsa settimana o la coppia di villette di via Elba, teatro dell’omicidio del 25enne marocchino il 12 marzo scorso e per cui però esiste un progetto di abbattimento e rilancio. Settimana dopo settimana si sono ripetuti gli sgomberi e i tentativi di bloccare gli accessi ma l’esercito dei disperati ha sempre trovato il modo di farsi strada all’interno.

  • Degrado nel parcheggio del Freccia Rossa
    Degrado nel parcheggio del Freccia Rossa
  • Materassi nelle scale del Freccia Rossa, giaciglio per la notte - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
    Degrado nel parcheggio del Freccia Rossa
  • Degrado nel parcheggio del Freccia Rossa
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  • Degrado nel parcheggio del Freccia Rossa
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  • Degrado nel parcheggio del Freccia Rossa
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Il Freccia Rossa

Ora i timori maggori riguardano la sorte del centro commerciale Freccia Rossa. Qui gli spazi sono dilatati e la disperazione guida le persone nei luoghi più strani e meno accessibili. Le uscite di sicurezza diventano mini appartamementi dove trovano ricovero anche delle coppie. A terra materassi matrimoniali e le poche cose raccolte in borse di tessuto dove nessuna altra mano va a cercare. Ovunque sporco, rifiuti, escrementi.

Al Freccia Rossa esiste un codice tra gli occupanti della notte: nessuno deve rompere gli equilibri instaurati nel tempo e anche con una buona dove di violenza e prevaricazione. I passi rimbombano lungo i corridoi vuoti. Per le rampe costellate di rifiuti fai lo slalom tra cocci di bottiglie e tubi di acciaio staccati e lasciati a terra l’ultima volta che due gruppi si sono affrontati nella contesa di questi spazi. Una battaglia primordiale per garantirsi un territorio e delle linee di potere. Perché i piani non più fruibili alla sosta del centro commerciale non sono terra di nessuno, ma luogo conteso e conquistato da qualcuno. Territorio presidiato e posseduto, quindi occupato e vissuto. Un’area dominata da logiche che subito sfuggono. Di giorno e di notte. Una terra di mezzo che molti ignorano - la politica ha dimostrato di esser stata la prima - e che ha un solo comandamento: non aprite quella porta.

Il parcheggio: al Freccia Rossa non auto ma cumuli di rifiuti - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it
Il parcheggio: al Freccia Rossa non auto ma cumuli di rifiuti - Gabriele Strada /Neg © www.giornaledibrescia.it

La contraddizione è che in tutti questi spazi, antri enormi in cui ci si perde nell’oscurità creata dalle mani che hanno divelto luci e neon, l’impianto di filodiffusione continua a trasmettere musica. Un po’ come nell’albergo isolato di «Shining» dove però qui di «luccicanza» c’è poco. Allegri motivi che stridono con quanto circonda. Talvolta incappi nelle barriere fissate con filo di ferro e poste da chi ha in custodia l’enorme parcheggio interrato. I varchi sono evidenti e si aprono come crateri di granate nei bunker della Maginot.

Altro nodo di questa rete di degrado ci porta infine in via Luigi Cadorna, nella grande area di 21mila metri della ex «Editrice La Scuola». Il Comune ha già fatto l’ordinanza alla proprietà di mettere in sicurezza il complesso e gli adempimenti sono in corso per portare l’area ad una rapida soluzione dei problemi di occupazione. Gli stabili occupati sono gli uffici, mentre da tempo non si entra negli interrati. Allo sgombero si prevede che il popolo dei senzatetto troverà però altra latitudine.

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