Esenzioni e ticket non pagati: da Ats Brescia 15.693 sanzioni

Quando la signora Marta, 70 anni appena compiuti, ha aperto la busta quasi le è venuto un colpo: mai avrebbe pensato di essere in debito o - peggio - di aver fruito di un’agevolazione che non le spettava, passando per «furbetta».
Ha lavorato tutta la vita, cresciuto tre figli e ora vive con una pensione modesta: che non avesse più diritto all’esenzione del ticket santiario non si era accorta: «Pensavo che, se non ne avessi avuto diritto, sul computer del medico saltasse fuori» racconta preoccupata, mentre sventola tra le mani l’ingiunzione che, con multa incorporata, le chiede di versare 2.100 euro, il doppio del valore dei ticket riferiti alle prestazioni di cui ha usufruito.
Marta non chiede di non pagare quanto dovuto, ma visto che «si è trattato di un malinteso, e non solo mio», sperava che il sovraccosto della multa le venisse «condonato». E insieme a lei lo speravano in tanti: basti pensare che dal 2021 e fino a ieri, nel solo territorio dell’Ats di Brescia, sono state recapitate 15.693 sanzioni.
Che succede ora? Che la Regione - dopo l’impegno sancito in un ordine del giorno mesi fa, ma di fatto mai tradotto in provvedimento - si impegna ad azzerare il sovrapprezzo della multa, ma per averne la certezza e capire i dettagli della misura bisognerà attendere maggio, in occasione della legge di Semplificazione.
A riportare il caso in Aula, a Palazzo Pirelli, è stato il consigliere regionale del Pd Gian Antonio Girelli attraverso un’interrogazione: «Sapere chi ha diritto alle esenzioni è vitale per centinaia di cittadini. Serve dare corso all’impegno preso dal Consiglio regionale lo scorso maggio, quando l’assemblea, con un ordine del giorno, impegnava la Giunta a estendere le agevolazioni del 2020 anche al 2021» rimarca Girelli. Specie visto che, negli ultimi tre anni, in Lombardia «si sono susseguiti alcuni provvedimenti legislativi sul tema dell’utilizzo indebito delle esenzioni dal pagamento dei ticket per le prestazioni di specialistica e farmaceutiche, che avevano il comune l’obiettivo di agevolare i cittadini, perché da un lato è stato contemplato l’esonero dal pagamento della sanzione amministrativa nel caso di notifica di verbale di contestazione, dall’altro si è consentito ai cittadini di regolarizzare spontaneamente la propria posizione attraverso l’istituito del ravvedimento operoso. Tuttavia le multe arrivate nelle scorse settimane andavano nella direzione opposta, perché non contemplavano nemmeno la rateizzazione delle somme».
La rassicurazione arriva per voce della vicepresidente e assessora regionale al Welfare, Letizia Moratti: «La direzione generale ha effettuato una ricognizione con le Ats: i risultati hanno evidenziato un rientro positivo di risorse economiche nel sistema sanitario dovuto alla riscossione dei ticket dovuti e recuperati dopo l’applicazione della norma. Per questo si intende promuovere l’estensione del provvedimento a tutto l’anno 2021».
Tutto bene dunque? Non proprio. Innanzitutto non è chiaro come e se sarà possibile rateizzare queste somme. E, in seconda battuta, il problema si sta già riproponendo quest’anno: basti pensare che delle 15.693 lettere di ingiunzione inviate, 5.445 sono state recapitate da gennaio a ieri. Due questioni, queste, che verranno dipanate e affrontate solo quando l’emendamento alla legge di Semplificazione sarà disponibile. «Il punto - conclude Girelli - è che la signora Marta ha ragione: il sistema dovrebbe già essere aggiornato e indicare la presenza o l’assenza dei requisiti per l’esenzione».
Insomma: il dibattito è aperto, ma per conoscerne l’epilogo non resta che attendere maggio.
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