Epatite dei bambini, stabile il piccolo bresciano trapiantato

«Clinicamente stabile» il ragazzino undicenne residente nel Bresciano che una ventina di giorni fa è stato sottoposto a trapianto di fegato all’Ospedale Papa Giovanni XXIII di Bergamo. Il giovane era stato ricoverato d’urgenza e la diagnosi è stata di epatite acuta di origine sconosciuta. Si tratta di una forma grave di malattia epatica che insorge in età pediatrica in bambini precedentemente sani, le cui cause sono in corso di accertamento da parte della comunità scientifica.
Caso «possibile»
Il caso del piccolo bresciano non è ancora confermato ed è stato definito «possibile» dai criteri stabiliti dal ministero della Salute. Una delle due situazione comunque segnalata alle autorità sanitarie nazionali dalla direzione Welfare di Regione Lombardia. Anche l’altro paziente, una piccola di sei anni, è ricoverato a Bergamo, ospedale in cui lo scorso anno si sono effettuati 77 trapianti di fegato, di cui diciassette pediatrici.
La segnalazione dei casi anomali risale alla prima settimana di aprile, quando le autorità sanitarie della Scozia centrale hanno informato l’Organizzazione mondiale della Sanità su quanto stavano osservando.
Allarme
Ad allarmare è l’evolvere della malattia in forme gravi, tali da richiedere il trapianto di fegato, come è accaduto per il bambino bresciano in cura al Centro epatologia e trapianti pediatrici dell’Ospedale di Bergamo. Ad oggi l’unico trapiantato in Italia a causa dell’epatite acuta a eziologia sconosciuta oggetto di sorveglianza da parte delle autorità sanitarie nazionali e regionali. A livello internazionale, l’intervento di trapianto si è reso necessario per un bambino su dieci tra quelli colpiti dall’epatite ignota.
Secondo un primo bilancio dell’Organizzazione mondiale della Sanità, diciassette bambini (circa il 10%) dei 169 colpiti da epatite acuta di origine sconosciuta in 12 paesi del mondo sono stati sottoposti a trapianto di fegato ed è stato segnalato almeno un decesso. I casi registrati hanno un'età compresa tra 1 mese e 16 anni.
Le ipotesi
«Non è ancora chiaro se si sia verificato un aumento dei casi di epatite o un aumento della consapevolezza dei casi di epatite che si verificano al tasso previsto ma non vengono rilevati. L’Adenovirus è un’ipotesi possibile e le indagini sono in corso per l’agente eziologico» scrive l’Oms. Sia in Gran Bretagna sia in Olanda si è registrato un notevole aumento della circolazione dell’Adenovirus e dai test era stato rilevano in 74 casi mentre in 19 è stata trovata un’infezione da Covid più Adenovirus. Alla luce di questi dati, sebbene ad oggi tutte le indagini di laboratorio abbiano escluso in tutti i casi epatiti di tipo A, B, C, D ed E, le autorità sanitarie del Regno Unito considerano l’ipotesi infettiva la più probabile, dato il quadro epidemiologico e le caratteristiche cliniche dei casi. Per i quali sono tuttora in corso anche indagini tossicologiche.
I sintomi
Molti casi hanno riportato sintomi gastrointestinali inclusi dolore addominale, diarrea e vomito che hanno preceduto la presentazione con epatite acuta grave e livelli aumentati di enzimi epatici. «La maggior parte dei casi non aveva la febbre. I virus comuni che causano l’epatite virale acuta (virus dell’epatite A, B, C, D ed E) non sono stati rilevati in nessuno di questi casi. I viaggi internazionali o i collegamenti ad altri Paesi, sulla base delle informazioni attualmente disponibili, non sono stati identificati come fattori» spiega l’Oms.
Il trapianto
Ad allarmare è la gravità del quadro clinico in alcuni bambini, tanto da richiedere il trapianto di fegato. Sono sostanzialmente tre le circostanze in cui si può rendere necessario il trapianto: malattie croniche evolutive del fegato che limitano la sopravvivenza del paziente; malattie metaboliche del fegato sano e insufficienza epatica acuta causata da una epatite acuta. Quest’ultima è la circostanza che riguarda i casi di epatite acuta a eziologia sconosciuta in età pediatrica. Come si legge nelle indicazioni degli epatologi per i trapianti di fegato (a proposito, ricordiamo che ieri si è celebrata la Giornata nazionale delle donazioni di organi e tessuti), «l’epatite fulminante è una malattia acuta che insorge per cause diverse su fegato in precedenza perfettamente sano».
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