Elezioni politiche, il Pd bresciano incassa i 2 capilista: Girelli e Bazoli

Pd e M5s ormai sono rimasti vicini solo sulla bacheca del Viminale, dove i due simboli sono affiancati. Ma insieme a Sinistra italiana-Europa Verde, i loro sono gli unici tre contrassegni (fra quelli depositati dalle liste principali) a non riportare il nome del leader di partito. Per tutti e tre gli schieramenti, oggi e domani saranno le giornate più lunghe, quelle che porteranno a scoprire le carte delle candidature effettive per le prossime elezioni politiche, che si terranno il 25 settembre.
Se infatti per il Movimento guidato da Conte il voto per le parlamentarie è previsto per martedì 16, tanto le segreterie nazionali dei Dem quanto quelle di Sinistra italiana ed Europa Verde (in coalizione col partito di Enrico Letta) si riuniranno nell’arco delle prossime 48 ore per definire lo schema di massima.
Certo, poi fino all’ultimo minuto del 21 e del 22 agosto - quando cioè le liste saranno ufficialmente depositate - nulla è dato per assolutamente scontato, però un «mosaico guida» dovrebbe essere pronto scavalcato Ferragosto.
Il segretario provinciale del Pd Michele Zanardi all’inizio della settimana è andato direttamente a Roma per assicurarsi che Brescia potesse avere il peso che le spetta in termini di rappresentanza. Questo anche a fronte del fatto che la direzione aveva già specificato all’interno di un documento che il tentativo di vedere catapultato un profilo non bresciano sui propri collegi, stavolta, non sarebbe stato visto di buon occhio. E pare che dal nazionale siano arrivati segnali positivi.
Le decisioni del Pd
Uno dopo l’altro, gli esponenti Dem lo hanno ripetuto tutti: «Sarà una lunga notte». Ieri, infatti, è stato il giorno del vertice fra i coordinatori regionali, tra cui Vinicio Peluffo, e il livello nazionale, con il capo della segreteria politica e braccio destro di Letta, Marco Meloni, in prima fila. Insieme erano alle prese con un risiko tutt’altro che semplice.
Basti pensare che in Lombardia i posti certi sono dodici, a fronte di 18 parlamentari uscenti che aspirano a un nuovo mandato, ai quali si aggiungono i nuovi pretendenti. Ma alla fine, da un lato con il lavoro di Zanardi e dall’altro con il gettone che la nostra provincia deve riscattare dalla scorsa tagliola, in quell’elenco Brescia è riuscita a incassare i due capilista per Camera e Senato. Al momento, dunque, il consigliere regionale Gian Antonio Girelli e il deputato uscente Alfredo Bazoli sarebbero entrambi in posizioni sicure.
Nessuno si fida ancora, però: la discussione proseguirà infatti oggi. «Tutto può cambiare, non è ancora scontato» ribadiscono dal Pd, memori del piano sequenza che aveva scandito la composizione delle liste nel 2018, quando al fotofinish Guido Galperti e Miriam Cominelli rimasero fuori dalla corsa. Rossoverdi.
In casa Sinistra Italia ed Europa Verde
Sempre con i piedi di piombo, ma anche in casa Sinistra italiana ed Europa Verde si respira aria di vittoria. Il braccio di ferro con Roma era lo stesso: «o catapultati, si ascolti il territorio, grazie». E pare che il rischio di ritrovarsi nei collegi bresciani Eleonora Evi sia stato scampato: l’eurodeputata potrebbe essere schierata a Milano.
Sinistra italiana ha dunque svelato le sue proposte, una quaterna tutta femminile: Donatella Albini e Giada Stefana per la Camera, Cristiana Manenti e Franca Roberti per il Senato, tutte componenti del coordinamento del partito a Brescia.
Per quanto riguarda Europa Verde, a parlare è il segretario provinciale Salvatore Fierro, che spiega: «Nei giorni scorsi abbiamo espresso le nostre proposte di candidatura per i listini plurinominali: saranno espressione del territorio e, quindi, continueranno il lavoro avviato a Brescia». In particolare si tratta di Dario Balotta e dell’uscente Devis Dori, anche se - rimarca Fierro - «le decisioni saranno prese in accordo con Sinistra italiana».
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