Edicole, Brescia in controtendenza: 550 resistono alla crisi e si rinnovano

Il quotidiano, la rivista e il fumetto restano la colonna vertebrale, ma intorno c’è un’intera ossatura che sta trasformando le edicole del futuro (che è già presente). Alcune novità sono visibili ad occhio nudo scrutando le vetrine e i prefabbricati disseminati sul territorio, altre si muovono sulla linea del telefono e dell’innovazione. E i risultati, pur nelle ovvie e immaginabili difficoltà, si vedono.
I numeri
Nel Bresciano quello delle edicole è un comparto che resiste, lo dicono i numeri. Le edicole oggi in Italia sono circa 12mila, tra il 2021 e il 2022 hanno registrato una contrazione del 3,5%, ma il trend negativo si è fortemente attenuato rispetto agli ultimi anni (-13,3% nel periodo 2018-2019 e - 6,5% tra il 2020 e il 2021). Da noi, tra città e provincia, le edicole operative sono 550 (nel 2022 il saldo negativo tra chiusure e aperture è stato 21); e se a livello nazionale il 25% dei comuni non ha una rivendita, nel Bresciano sono 16 i comuni senza edicole, circa l’8% del totale quindi.
Armi di resistenza

Lotta quotidiana
«Nonostante la tenuta, la situazione non è certo facile - spiega Dario Spini, segretario provinciale del Sindacato nazionale giornalai (Sinagi) e membro del Comitato direttivo nazionale -. Abbiamo chiesto alla Loggia un aiuto inserendo le edicole nelle attività dell’anno di Capitale della Cultura, facendo seguito a un protocollo dell’Anci che ha l’obiettivo di non desertificarle. Ma è stata una speranza vana. Così siamo costretti a reinventarci, col portierato di quartiere». Quello che un secolo fa faceva il portiere, insomma, oggi lo fa l’edicolante, che resta un punto di riferimento per la comunità, gode ancora di un’importante fiducia del cittadino ed è radicato sul territorio. E il test, i cui risultati definitivi si vedranno alla fine di aprile, sembra stia funzionando. «Ogni giorno c’è moltissima richiesta - continua Spini - alla fine dell’esperimento faremo i conti e capiremo anche qual è la richiesta maggiore».
Il futuro
Per il momento le attività non coinvolgono i minori, ma il sindacato edicolanti non esclude che in futuro possano anche «essere accompagnati o recuperati i bambini a scuola, in palestra o in piscina». E poi c’è l’attività primaria del giornalaio, appunto la vendita di giornali: anche dopo la fase acuta dell’emergenza sanitaria gli edicolanti hanno cominciato a recapitare anche porta a porta i quotidiani nei quartieri di riferimento. Non solo, i rappresentanti degli edicolanti hanno avviato un dialogo col governo per sovvenzionare la nascita di «edicole madri», che possano garantire l’informazione anche a quei paesi rimasti senza edicola. «Negli anni le abbiamo provate tutte. Ma ora abbiamo capito che se si trova un giornale in maniera comoda il lettore lo acquista, altrimenti no».
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