«Ecco come aiuto le coppie a separarsi con serenità»

Carolina Richiedei aiuta le coppie che si stanno separando a trovare un accordo, «il loro accordo», che le porti a guardare al futuro con consapevolezza e serenità. Non è un avvocato, un giudice o una psicologa. È una mediatrice familiare.
«Svolgo una professione poco conosciuta in Italia e molto diffusa negli Stati Uniti, in Inghilterra, Germania e Francia - racconta la 26enne bresciana laureata in Giurisprudenza alla Statale di Milano -. L’idea di specializzarmi in questo settore mi è venuta durante il praticantato in uno studio legale che si occupa di diritto di famiglia. Avendo a che fare con persone intenzionate a lasciarsi ho notato che nel nostro sistema manca una figura esterna alla coppia e imparziale che aiuti marito e moglie a trovare un accordo da portare in tribunale. Un accordo in materia di riorganizzazione familiare che non sia imposto dall’altro, ma scelto da loro». Questa figura è il mediatore familiare.
Individuata la propria strada, Carolina ha frequentato un master presso lo studio di Isabella Buzzi a Milano e ha iniziato a seguire le prime coppie. «Il mio lavoro consiste in una serie di incontri, tendenzialmente 10 o 12, il primo dei quali è gratuito e conoscitivo. Ogni appuntamento mira ad affrontare un tema diverso: si inizia dalle urgenze, che possono riguardare per esempio l’individuazione del modo più adatto per comunicare la scelta ai figli, e si prosegue analizzando il bilancio familiare per capire quanto costa la separazione. In questo percorso il mio ruolo non consiste nel far cambiare idea alla coppia, bensì nell’aiutarla a riorganizzare la famiglia alla luce della scelta presa. Il tutto nel rispetto delle opinioni altrui e senza giudizi o pregiudizi. Perché, come sottolineo spesso, le persone sono più importanti delle dispute».
Il lavoro di Carolina non si è interrotto ai tempi del Covid-19, anzi: «Sono stata contattata da più famiglie. La convivenza forzata per persone che già non andavano d’accordo è stata motivo di stress e senso di oppressione. Ha messo in evidenza problemi comunicativi latenti». La 26enne ha tenuto incontri on line e, con la collega Eugenia Favretto, ha pure lanciato un nuovo progetto: «È lo "sfogatoio", uno spazio dedicato all’ascolto». Per saperne di più: www.crmediazionefamiliare.com.
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