È morto l’avv. Abrandini memoria della Strage

Si è spento dopo mesi difficili, segnati da una malattia che non gli ha dato tregua, l’avvocato Gianluigi Abrandini, memoria storica del collegio di difensori di parte civile ai processi per la strage di piazza Loggia. L’avvocato Abrandini aveva compiuto 70 anni lo scorso quattro maggio. Ad ottobre avrebbe celebrato i quarant’anni di professione.
Lascia la moglie Daniela, i figli Camilla e Pietro, la piccola Adele, sua nipote. Lascia un gruppo di professionisti che ha avuto un ruolo decisivo nell’accertamento della verità processuale sull’attentato del 28 maggio di quarantasette anni fa. «Gigi - lo ricorda Manlio Milani, presidente dell’associazione familiari delle vittime di piazza Loggia - era anzitutto un amico. Uno di quelli con i quali si poteva anche litigare, ma con il quale abbiamo condiviso fatiche, lotta, delusioni, ma anche soddisfazioni. Era uno dei fari del gruppo degli avvocati impegnati nei processi per la strage. C’è stato sin dalle prime istruttorie ed era un profondo conoscitore della materia. Credo che il suo apporto sia stato fondamentale anche per i giovani avvocati che nei decenni hanno affiancato il nucleo storico. Ha trasmesso tutto il suo sapere, svolto un ruolo decisivo». L’ultimo saluto all’avvocato Abrandini ieri, una cerimonia raccolta e sentita.
Riproduzione riservata © Giornale di Brescia
Iscriviti al canale WhatsApp del GdB e resta aggiornato