Due sincronette ucraine nella Russian school di Brescia

Sono le gemelle Diana e Alina Onopriienko, arrivate con la madre. Il presidente: «Avrei anche voluto cambiare nome alla società»
Le due gemelle, in piedi al centro, ieri in piscina a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
Le due gemelle, in piedi al centro, ieri in piscina a Brescia - © www.giornaledibrescia.it
AA

Il primo pensiero è stato quello di dare un segnale forte. Rompere con la propria storia. «Ho pensato, per tutelare le mie atlete, per timore che potessero essere vittime di qualche incomprensione, di cambiare nome alla società sportiva». Le parole sono quelle di Giuseppe Schiano, presidente della Russian Synchro School, la società di nuoto sincronizzato che ormai da anni lavora a Brescia nella piscina di Mompiano. Il nome, la società, lo deve alla nazionalità delle due allenatrici Julia e Jane Kochetova ex sincronette della Nazionale Russa. «Ho fatto sapere al sindaco Del Bono, durante il Premio Leonessa, che avrei voluto cambiare nome della società e trasformarlo in Sincro Brescia - racconta Schiano - anche per dare un segnale di inclusione. Il sindaco però mi ha chiesto di non farlo». E l’alternativa al cambio di nome è stata comunque una scelta di spessore.

«Tramite un’amica di famiglia della mamma di Chiara Bollani, una delle nostre atlete di punta - continua il presidente - abbiamo ricevuto la richiesta d’aiuto di una famiglia in Ucraina.

Il viaggio

Il benvenuto alle due sincronette, ora in squadra a Brescia
Il benvenuto alle due sincronette, ora in squadra a Brescia

Diana e Alina Onopriienko sono due sincronette della nazionale ucraina e con la loro mamma Elena sono partite da Chkarkov per scappare dalla guerra. Il padre, ex pallanuotista, è rimasto in patria a combattere». E così dopo 36 ore di treno mamma e figlie gemelle, Diana e Alina, sono arrivate in città. Partire, però, non è stato semplice: mamma Elena non voleva lasciare il bunker nel quale le tre donne erano nascoste e solo l’insistenza delle due figlie l’ha convinta a lasciare tutto e partire verso l’Italia. «Ora sono ospiti della loro amica Svetlana, ma i nostri genitori si sono mossi subito per trovare una casa che potesse ospitarle» racconta Schiano.

In poche ore hanno fatto tutto: un contratto di affitto, vestiti, tutto l’occorrente per aiutare Elena, Diana e Alina in questo grande momento di sofferenza». Non solo: le due gemelle, che avrebbero dovuto partecipare ai Mondiali, si alleneranno con la squadra della Russian. «Lo sport deve restare fuori dalla politica, da questi scontri che con la gente, con il popolo non c’entrano nulla - dice Julia Kochetova -. Sono russa, ma ho parenti in Ucraina che sono sotto le bombe, siamo tutti uguali. Facciamo questo per aiutare delle persone in difficoltà, gli schieramenti non ci competono. Facciamo sport e lo sport unisce». Il presidente Schiano si augura che altre società facciano lo stesso: «In questo momento dobbiamo cercare di unirci e di accogliere con lo spirito che lo sport ci insegna».

Icona Newsletter

@Buongiorno Brescia

La newsletter del mattino, per iniziare la giornata sapendo che aria tira in città, provincia e non solo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia