Dopo Expo e Christo: 2017 anno d’oro senza i grandi eventi

Rossi di Federalberghi: «Soffre solo il mercato nazionale, ma contiamo sul fuori porta di agosto»
In spiaggia. I laghi piacciono sempre più
In spiaggia. I laghi piacciono sempre più
AA

È l’ora di raccogliere i frutti. Quelli maturati negli ultimi due anni.

La stagione turistica 2017 è «bellissima». Tanto da far inneggiare, anche senza un «grande evento», al record. L’estate che stiamo vivendo gode dello slancio di due anni fa, innescato da Expo, e di quello del 2016, con la passerella dell’artista Christo che ha richiamato sul Sebino oltre due milioni di persone. Quest’anno si è tornati «alla normalità» dal punto di vista dei richiami turistici, ma non dei numeri di chi ha deciso di tornare nel Bresciano.

 A metà dell’estate, è già possibile tracciare un primo bilancio che assume quasi termini trionfali. A dirlo sono i dati - delle presenze, degli arrivi, delle prenotazioni e della folla nelle località di villeggiatura -, ma anche le testimonianze di chi di turismo vive e lavora. Come Paolo Rossi, presidente di Federalberghi, che parla di una «bellissima stagione turistica». Nonostante la partenza in ritardo, dovuta a una Pasqua caduta un po’ troppo alta. «Abbiamo sofferto un po’ ad aprile - dichiara Rossi - ma da maggio la stagione turistica è partita davvero alla grande, favorita da un meteo fantastico. Siamo ai livelli del migliore 2015 e inseguiamo il 2016 nonostante non ci siano i grandi eventi».

Il mercato di riferimento per il Bresciano resta quello mitteleuropeo, ma anche gli inglesi si confermano clienti importanti soprattutto nei numeri. Per ora l’unica sofferenza è su sul target nazionale, anche se gli operatori sono fiduciosi, soprattutto per agosto, quando sia i laghi di Garda e Iseo sia la montagna bresciana potrebbero diventare la meta «fuori porta» per i bresciani (ma non solo) che non vanno in vacanza. «Gli italiani non vedono i laghi bresciani come la loro meta per le ferie, com’è invece per gli stranieri - spiega Rossi -. E poi la crisi non è passata del tutto e molti stanno ancora attenti». Anche nel Bresciano, il turismo sta divenendo la fonte economica più importante, stante le difficoltà degli altri settori. Per Garda, Sebino e alta Valcamonica è già così, ma anche altre zone stanno lentamente cambiando. «Il turismo - commenta Rossi - diventa di rilievo tanto per le Amministrazioni comunali, che sempre più spesso investono in progetti in questo comparto, quanto per gli imprenditori, come alternativa a un’economia che ha ancora qualche problema».

L’altro valore aggiunto per il turismo bresciano, in particolare sulle rive di Benaco e Sebino, è l’occupazione. A rilevarlo è ancora il presidente di Federalberghi: «In queste zone ad alto flusso i posti di lavoro per i giovani ci sono e in buona quantità - dice Rossi -. È anche per questo che moltissimi paesi stanno cambiando. I giovani si inventano nuovi impieghi, spesso con successo». Lo slancio e la crescita che si registrano nella ricettività «soft», meno nel settore alberghiero, dove gli investimenti sono ovviamente più pesanti per strutture che in alcuni casi risultano un po’ «vecchiotte». E per agosto? Non c’è ancora il sold out, ma è ormai prossimo.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia