Dopo due anni di stop, i giovani tornano a pedalare a «Per...corri la pace»

Da Brescia verso Vienna partiranno 52 tra insegnanti e studenti: 350 chilometri contro violenza e totalitarismi
PER...CORRI LA PACE PER LE SCUOLE
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La pace «non è il premio favoloso di una lotteria», come diceva il vescovo don Tonino Bello, bensì «una meta sempre intravista, e mai pienamente raggiunta».

Le si può, però, andare incontro e sceglierla come uno degli obiettivi della propria vita. Per farlo, tuttavia, servono dedizione, impegno e anche una buona dose di fatica. Lo sanno bene le 52 persone - 36 studenti del Canossa Campus, del Dandolo e del Lunardi e 5 insegnanti in veste di accompagnatori - che da oggi fino a mercoledì 26 aprile prenderanno parte alla dodicesima edizione di «Per...corri la pace», viaggio di 350 chilometri, percorsi interamente in bicicletta, organizzato dalle Acli provinciali con arrivo a Vienna, una delle quattro sedi mondiali dell’Onu.

Il percorso

Dopo due anni di stop torna il progetto di educazione alla pace, che consiste in un viaggio d’istruzione in bicicletta sulle strade d’Europa, ideato dal giornalista Alex Langer, il quale già nell’ormai lontano 1994 proponeva ai giovani uno stile di vita meno frenetico, più lento e meno competitivo.

La partenza avverrà dal comune di Longarone, dove i partecipanti visiteranno il cimitero delle vittime del Vajont e incontreranno alcuni rappresentanti della comunità. «Sarà l’occasione per fare memoria della strage che, a causa della prepotenza umana, ha provocato la morte di 1.910 persone - spiega la vicepresidente delle Acli provinciali Stefania Romano - e per rilanciare l’impegno per l’ambiente, per uno sviluppo sostenibile e per la promozione di stili di vita equilibrati e solidali».

Le tappe

Per ribadire il no a ogni forma di totalitarismo, lungo il percorso ci sarà una sosta anche al lager di Mauthausen, dove verranno ricordati i bresciani che sono morti qui, 74 in tutto, in particolare i bresciani Andrea Trebeschi e Rolando Petrini, morti nel vicino sottocampo di Gusen. Pedalando lungo il Danubio, la tappa successiva sarà all’abbazia benedettina di Melk, tra i più famosi siti monastici del mondo. L’abbazia è un raro esempio di monastero benedettino attivo in modo continuo fin dalla sua fondazione nel 1089.

Il percorso si concluderà con la visita alla sede Onu nel palazzo del Vienna International Centre. Qui si terranno una serie di incontri su temi di respiro internazionale che impattano con forza sulla vita quotidiana delle persone e delle comunità: la produzione di energia, l’impegno per la prevenzione del crimine e, in particolare, la lotta al traffico di droga.

Su questi temi è fondamentale sensibilizzare proprio le generazioni future. «La criminalità organizzata sta cancellando anche il futuro dei ragazzi - ha ricordato don Fabio Corazzina, che accompagnerà i partecipanti lungo il tragitto gomito a gomito sulla sua bici - e le dipendenze sono capaci di distruggere vite: ecco perché è importante conoscere da vicino questi fenomeni. Occorre ricordare che non si è mai soli e, in caso di bisogno, chiedere sempre aiuto».

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