Da voragine a discarica: procede il cammino di Cava Castella

Martedì è prevista la discussione sul progetto dopo il primo parere negativo arrivato dalla Regione. Contrari Brescia, Rezzato e Castenedolo
CAVA CASTELLA, DA VORAGINE A DISCARICA
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Cava Castella: da quattro anni si discute della realizzazione di una discarica e di un impianto per il trattamento di rifiuti nella voragine aperta nel territorio di Rezzato, al confine con quelli di Castenedolo e Brescia. Ed è proprio la Loggia a guidare il fronte dei comuni contrari al progetto, in attesa della conferenza dei servizi prevista martedì in Regione.

L’arrivo dei rifiuti a Rezzato contrasterebbe con l’avvio del Parco delle Cave a pochi metri di distanza. Anche per questo motivo Brescia interpella direttamente l’assessore regionale all’ambiente, Claudia Terzi, sul tipo di scelte strategiche per il territorio. Lunedì e martedì in Consiglio comunale è prevista la discussione della variante al Pgt che dovrebbe dare il via libera ufficiale al parco. I due progetti, però, secondo la Loggia non sono compatibili.

«La Regione deve dirci chiaramente che scelte intende sostenere, se le discariche o i parchi come quello delle cave, in un territorio già martoriato come quello bresciano», commenta l’assessore all'Ambiente, Fondra.

Lo scorso novembre l’impianto di smaltimento e trattamento, proposto da Castella Srl, di cui fa parte Garda Uno, aveva ricevuto un primo parere negativo dalla Regione. Martedì verranno ascoltate le controdeduzioni dei titolari del progetto. 

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