Da via Einaudi a via Croce è emergenza furti
Non si fanno mancare nulla. Qualche spicciolo, una cassa di birra, jeans firmati e, perché no, l’ultima novità in dvd. Il problema dei furti andati a segno o solo tentati «affligge» le storiche piazze del centro, ma i ladri non disdegnano nemmeno luoghi appena periferici.
Dopo quelle giunte da piazza Paolo VI e piazza Vittoria, segnalazioni arrivano infatti anche dai commercianti di via Einaudi e via Croce, che si dicono presi di mira - anche loro - dai «topi di negozio» che nelle ultime settimane hanno intensificato le visite notturne. Intensificato: perché con il problema dei furti gli esercenti hanno a che fare da sempre. Ma gli episodi, assicurano, sono ben più frequenti che in passato. Inutili si rivelano le telecamere, che guardano in altre direzioni. A poco servono anche gli allarmi, messi fuori uso oppure lasciati gridare al sonno sordo di chi abita nelle vicinanze: e all’arrivo della vigilanza o delle forze dell’ordine gli intrusi si sono già dileguati. Anche qui ogni vetrina ha qualcosa da raccontare e sono per la maggior parte storie di saracinesche divelte, porte forzate, vetrate buttate giù. Oppure di intrusioni e di furti.
Wooden store in via Einaudi, ad esempio, a inizio settimana ha subìto la terza razzia in poco più di un anno: se le prime due volte i ladri avevano portato via tutto quello che c’era nel negozio, questa volta si sono limitati a «prelevare» qualche capo. E non esattamente quanto basta per rifarsi il guardaroba: «Tra giubbotti di pelle e jeans - racconta Daniele Costa, responsabile del negozio - mancavano all’appello duecento capi».
Altra notte, altra visita: al bar «Business», sempre in via Einaudi, i ladri sono passati giovedì, portando via l’intero registratore di cassa e qualche bottiglia. Brutte sorprese anche da «Non solo video», negozio di film nuovi e usati: a metà marzo, con la stessa modalità, i ladri hanno aperto la saracinesca e forzato la serratura, entrando e rubando diverse decine di dvd e un computer. «Sembrano quasi volerci fare dei dispetti - spiegano i titolari - anche perché spesso pesa più il fastidio di dover riparare le porte d’ingresso e di aver perso tutti i dati contenuti nel pc dell’effettivo valore della merce, tra l’altro difficile da rivendere».
Accanto c’è «Non solo bio» di Sibilla Albano, che è stato finora «risparmiato» dalle incursioni. Ma la titolare garantisce: «Ho aggiunto nuove clausole all’assicurazione, anche contro gli atti vandalici». Meglio di niente.
Nicole Orlando
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