Da Brescia il caso Caffaro arriva al Ministero del Lavoro a Roma

Mentre l’azienda conferma la propria posizione, iniziativa dei deputati Devis Dori e Angelo Bonelli
L'interno della Caffaro - © www.giornaledibrescia.it
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Se il ministro dell'Ambiente Gilberto Pichetto Fratin è già al corrente di tutto, la vicenda della Caffaro di Brescia finisce ora anche sul tavolo del ministro del Lavoro, Marina Calderone.

Angelo Bonelli e Devis Dori, deputati di Alleanza Verdi e Sinistra, hanno depositato ieri un’interrogazione parlamentare per far luce su quanto sta avvenendo in queste ore in via Milano, dopo l’annuncio da parte di Caffaro Brescia srl di voler procedere entro breve tempo al licenziamento di tutto il personale attualmente operante sul sito industriale. Nella nota diffusa nei giorni scorsi e comunicata ai sindacati, l’azienda, oggi in liquidazione, ha motivato questa decisione con la difficoltà a sostenere tutti gli impegni e gli oneri relativi all’attività ordinaria (gestione barriera idraulica, presidio e sicurezza del sito) e in risposta alle mancate indicazioni da parte del ministero dell’Ambiente su come far fronte a tutti gli impegni in corso.

«La questione - scrivono Bonelli e Doris - genera due importanti ordini di conseguenze: una in termini occupazionali per i licenziamenti, ma soprattutto è gravemente preoccupante il rischio ambientale per l’altissimo rischio di inquinamento».

Il riferimento è alla «diga antiveleni» sempre in funzione che pompa acqua dalla falda successivamente filtrata e immessa nel reticolo idrico superficiale, impedendo così la diffusione delle sostanze inquinanti presenti quali Pcb, diossine e metalli pesanti. «Con questa chiusura - aggiungono - si determina la mancanza di personale per far funzionare questa diga, cosa che inquinerebbe in maniera irreversibile e dannosissima l’area circostante e l'area di Brescia». Ai ministri competenti Bonelli e Doris chiedono «cosa intendono fare praticamente per impedire questo disastro e non abbandonare la città di Brescia».

Dal canto suo, la Caffaro Brescia srl con una nota è intervenuta all’indomani dell’incontro tra i rappresentanti dei lavoratori e il commissario del Sin Caffaro Mario Nova, nel quale i sindacati hanno chiesto di fermare i licenziamenti. L’azienda, pur condividendo «la preoccupazione dei propri dipendenti» ribadisce che «se non vedrà segnali concreti da parte degli Enti, non avrà altro sbocco se non quello preannunciato, cioè il licenziamento dei dipendenti e la cessazione di ogni attività di barrieramento».

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