Covid, in vista del Natale è corsa più ai tamponi che ai regali

Secondo Ats Brescia, nella nostra città si è passati dai 16.434 test del 15 dicembre ai 23.094 di martedì 21. Ecco il quadro della situazione
Cresce la richiesta di tamponi - © www.giornaledibrescia.it
Cresce la richiesta di tamponi - © www.giornaledibrescia.it
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La corsa, in questi giorni prenatalizi, è più ai tamponi che ai regali. E il fiato resta corto sotto le mascherine ritornate in auge praticamente ovunque. La rapida risalita della curva dei contagi, l’arrivo della variante Omicron e gli imminenti viaggi di chi non rinuncerà a trascorre le festività all’estero hanno fatto lievitare il numero dei tamponi, in Lombardia come nel Bresciano.

Mercoledì 1° dicembre il Pirellone ne registrava 120.763 in tutta la regione, numero salito a 203.314 nella giornata di ieri. Andamento analogo per il nostro territorio: secondo i dati di Ats Brescia, si è passati dai 16.434 tamponi del 15 dicembre ai 23.094 di martedì 21.

Ma sulle cifre è doverosa una precisazione: nelle rilevazioni della scorsa settimana i tamponi antigenici erano poco più del doppio (11.214) rispetto a quelli molecolari (5.220), mentre il rapporto è decisamente cambiato negli ultimi giorni, rilevando, il 21 dicembre, 4.547 tamponi molecolari a fronte di 18.664 antigienici. Sono questi ultimi, quindi, a essere sempre più richiesti, tanto nei centri dedicati quanto, soprattutto, nelle farmacie. Per diversi motivi.

Perché si fanno più tamponi ora

Innanzitutto la crescita dei casi di positività e la conseguente esigenza di verifica da parte dei contatti stretti o meno stretti. Effetto sovradimensionato nel mondo scolastico, dove per un compagno positivo tutta la classe deve sottoporsi a due tamponi a distanza di cinque giorni. Una parte consistente delle richieste per gli antigenici, nelle scorse settimane, è arrivata dal comparto scuola, ma ora che si avvicinano le feste, e con loro nuove restrizioni all’orizzonte, scattano anche i tamponi preventivi: di chi ha deciso di trascorrere il periodo di Natale e Capodanno fuori dall’Italia, di chi intende partecipare a cene e pranzi con molte persone e, non da meno, di chi è entrato in contatto con un positivo proprio durante gli scambi di auguri.

A ruba la versione fai da te

Anche i tamponi fai da te, nasali o salivari, vanno a ruba: quasi tutte le farmacie ne sono attualmente sguarnite, ma è bene ricordare che questo tipo di test ha una valenza personale e non dà diritto ad alcuna certificazione.  Le farmacie. Uno scenario che sta mettendo a dura prova le farmacie: sono 216, tra Brescia e provincia, quelle in cui è possibile fare il tampone antigenico: «Negli ultimi giorni – dice la presidente di Federfarma Brescia Clara Mottinelli – abbiamo avuto oltre il 50% di richieste in più e in media facciamo 100mila tamponi a settimana. Ce la mettiamo tutta per non lasciare nessuno senza, ma non possiamo trascurare anche gli altri servizi che siamo tenuti a offrire ai cittadini. E se l’obbligo di tampone verrà esteso ai vaccinati non so come potremo reggere». Le farmacie più grandi hanno deciso di organizzarsi con un settore apposito: «È stato assunto nuovo personale e un locale con infermieri è dedicato ai tamponi – spiega il dottor Carlo Bravi, della Farmacia Bravi, in città –, in questo modo possiamo garantire i tempi di sempre al resto della clientela. I giorni più affollati sono i festivi».

Le prospettive dei prossimi giorni

Giorni in cui sono comunque aperti i punti tampone delle Asst del territorio. «In più – continua Mottinelli – iniziano ad arrivare prenotazioni per eventi, per esempio feste aziendali, che richiedono il tampone ai partecipanti e lo prenotano in massa per centinaia di persone». Ai bresciani è dunque richiesta la massima collaborazione, per esempio evitando di chiamare farmacie a caso per chiedere se effettuano tamponi: «Il lavoro è già molto concitato – spiega la presidente di Federfarma -, cercare il punto tamponi più vicino sull’app “Farmacia aperta” è più utile a tutti».

C’è grande attesa, intanto, per la cabina di regia di oggi, in cui il governo deciderà le nuove misure per arginare la quarta ondata. Si discuterà soprattutto di mascherine anche all’aperto, già richieste in molte città, di FFp2 sui mezzi di trasporto e dell’obbligo di tampone da estendere ai vaccinati.

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