Covid, fiammata dell’ondata estiva: i nuovi casi bresciani sopra i mille

Contagi in forte crescita, incidenza oltre quota 300 tasso di positività al 22,2%. Salgono anche i ricoveri
Personale sanitario assiste un paziente Covid - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
Personale sanitario assiste un paziente Covid - Foto Ansa © www.giornaledibrescia.it
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L’ondata estiva spinge i nuovi contagi bresciani sopra quota mille. Non accadeva dal 10 maggio, 42 giorni fa. Nelle ultime 24 ore nella nostra provincia si sono infatti registrati 1.019 nuovi positivi. Il dato del martedì, ormai è noto, è sempre «gonfiato» dalla registrazione ritardata dei tamponi del weekend (viceversa il lunedì il dato è sempre molto basso). Ma l’improvvisa fiammata è comunque l’ennesima riprova di come la nuova variante Omicron abbia ridato forza al virus.

Tutti gli indicatori sono in crescita: il tasso di positività (rapporto casi-tamponi) è salito al 22,2%, l’Rt è tornato sopra l’1, l’incidenza degli ultimi sette giorni è arrivata a quota 304 casi ogni 100mila abitanti. Numeri di fatto raddoppiati in due settimane.

L’analisi

Siamo di fronte a «una nuova ondata di contagi, con un trend di forte crescita, nel quale da metà maggio l’indice di contagio Rt è aumentato da 0,78 a 1,3, secondo l’ultimo dato aggiornato all’11 giugno» spiega il fisico Giorgio Sestili, fondatore della pagina Facebook «Coronavirus. Dati e analisi scientifiche». «È una crescita confrontabile, per velocità, a quella registrata con l’arrivo della variante Omicron, fra novembre e dicembre 2021», ha osservato.

Questo «non ci deve stupire perché siamo di fronte a nuova sottovariante della famigilia di Omicron, della quale alcuni studi hanno accertato che è più trasmissibile rispetto alle sottovarianti precedenti; altre ricerche indicano che gli anticorpi contro le Omicron AB.1 e AB.2 potrebbero non riconoscere la nuova sottovariante Omicro BA.5. Vale a dire - ha osservato il fisico - che chi ha avuto infezione due o tre mesi fa, potrebbe riprendere il virus». A questa situazione si somma il fatto che «le difese sono ormai completamente abbassate: basti pensare che le mascherine non si utilizzano più, se non sui mezzi di trasporto» ed è perciò «comprensibile che nell’ultima settimana ci sia stato un aumento dei contagi del 60%», ha detto ancora Sestili.

In ospedale

Crescono anche i ricoveri. A livello regionale i posti letto occupati da pazienti Covid in area medica sono passati da 428 a 586 in dieci giorni: 94 i ricoveri nel Bresciano, per lo più al Civile. In Lombardia il tasso di occupazione resta sotto controllo (6,1%), a fronte di una media nazionale del 7%, con due regioni oltre la soglia d’allerta, Sicilia (17%), Umbria (16%) mentre la Valle d’Aosta è scesa al 14%. A livello nazionale è stabile al 2% anche l’occupazione delle terapie intensive (un anno fa era al 5%), in Lombardia ben al di sotto dell’1%.

Prudenza

Restano gli appelli alla prudenza. «La crescita dell’incidenza dei contagi Covid che ha avuto un rimbalzo negli ultimi dieci giorni in tutta Europa e anche in Lombardia, con un indice RT che ha superato quota 1, ci induce ad assumere atteggiamenti di prudenza e a non abbassare la guardia» ha spiegato ieri in una nota la vicepresidente lombarda Letizia Moratti. «Utilizzare le mascherine negli ambienti affollati - ha aggiunto - è una precauzione che ci costa poco e ci aiuta a non ammalarci e a non contagiare a nostra volta. Una buona prassi che continuo a raccomandare».

Per la protezione dei fragili e degli over 80, inoltre, «è fondamentale la vaccinazione con quarta dose. Considerata la forte contagiosità delle varianti Omicron - ha continuato Moratti - non bisogna aspettare, confidando nell’estate». La Regione ha vaccinato il 91,2% degli over 60 con tre dosi: «Non disperdiamo questo patrimonio di protezione che abbiamo acquisito - ha concluso la vicepresiente - che si riflette in un basso numero di ricoverati in terapia intensiva e in reinfezioni con decorsi non particolarmente gravi, ma pur sempre insidiosi».

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