Coronavirus, in arrivo a Brescia i medici russi e 50 soldati

Dopo giorni di appelli, Brescia si prepara ad accogliere nuove forze per combattere, a testa alta, la sua battaglia più infima
MEDICI RUSSI A BRESCIA
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Un fronte di resistenza. Dopo giorni di appelli, Brescia si prepara ad accogliere nuove forze per combattere, a testa alta, la sua battaglia più infima: quella contro un contagio ostinato, un’epidemia infame e infida che ancora non accenna a cedere il passo. E ora - dopo che il sindaco del capoluogo Emilio Del Bono si è fatto largo e ha lavorato dietro le quinte per portare sulle scrivanie romane che contano l’amaro e doloroso affresco di casa nostra - alla voce del capo dello Stato, Sergio Mattarella, si è aggiunta quella del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte. Che ai bresciani - attraverso il numero uno di Palazzo Loggia - dice: «Sono con voi, vorrei essere lì, non siete soli».

Mascherine. Una dichiarazione che Del Bono ha capitalizzato a suon di richieste, durante la videoconferenza che lo ha impegnato, insieme ai colleghi di Bergamo, Cremona e Piacenza. Tanto che, nel giro di «poche ore» a fare il loro ingresso a Brescia saranno cinquanta militari, soldati che si concentreranno sui controlli. La «lista della spesa» è lunga. Ma c’è stato un ordine di priorità e, soprattutto, questa volta Brescia non riattacca la cornetta a mani vuote. Su più fronti. A partire da quello sanitario, interpretato a 360 gradi: dalla fornitura del materiale all’infusione, più necessaria che mai, di personale. «Ci sarà l’accelerazione massima ad agevolare le procedure per tutte quelle aziende che sono in grado di produrre mascherine, la burocrazia sarà messa da parte» spiega il primo cittadino.

Personale. Ma soprattutto, «a strettissimo giro, si è parlato di questione di ore - assicura - una buona parte dei trecento medici e medici militari che comporranno la task force per aiutare le zone più colpite dal Covid-19 sarà dirottata nel Bresciano». Tra questi, ci saranno anche alcune delle otto squadre di medici esperti in epidemiologia in arrivo a stretto giro dalla Russia, équipe che hanno già lavorato per contrastare l’Ebola. «Stiamo aprendo tutti i canali di attenzione possibili per il nostro territorio, per avere la giusta attenzione, un’attenzione speciale - sottolinea Del Bono -. Bisogna salvare vite. La telefonata con il presidente del Consiglio è stato un segno importante, dimostra che Roma ha ben compreso che la nostra è una zona critica importante e che merita, appunto, attenzione». Non è tutto.

Ecco i soldati. A fare il loro ingresso in città, verosimilmente entro l’inizio della settimana ormai alle porte, saranno cinquanta militari. «La garanzia dell’arrivo dei soldati è arrivata direttamente dal ministro alla Difesa, Lorenzo Guerini, che ha assegnato a Brescia forze dell’esercito già per le prossime ore» annuncia Emilio Del Bono. Ad occuparsi del piano logistico - e quindi della geografia dei presìdi sul territorio - sarà il prefetto, Attilio Visconti, «che è già stato ovviamente informato e si è immediatamente messo al lavoro anche su questo fronte».

Al momento l’orientamento punterebbe a schierare i militari davanti ai parchi, alle aree verdi e verso la Maddalena. «Questo - precisa il numero uno di Palazzo Loggia - perché l’obiettivo è posizionarli laddove si è riscontrato un maggiore rischio di assembramenti o semplicemente di comportamenti non rispettosi delle regole in vigore, regole che è strettamente necessario rispettare con rigore e, soprattutto, con senso di resposabilità verso noi stessi e verso gli altri». Infine, ancora un ultimo appello ai bresciani: «Mi raccomando, state a casa il più possibile, uscite solo se strettamente necessario ed evitate la socializzazione. È un momento difficilissimo, ma insieme lo supereremo».

 

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