Consultori bresciani: oltre 40mila utenti all'anno

Il punto relativo alle 29 strutture bresciane nel 2015: i dati
I DATI DEI CONSULTORI BRESCIANI
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Sono 42.818, di cui il 27% stranieri, gli utenti nei consultori, 16 privati accreditati e 13 pubblici, che fanno capo all’Ats di Brescia. Il che significa tutta la provincia, con l’eccezione della Vallecamonica. 

La fotografia relativa al 2015 è stata scattata da Adele Ferrari, responsabile dell’unità operativa Famiglia, Infanzia ed Età evolutiva dell’Ats di Brescia al convegno su «La salute delle donne a Brescia. I diritti riproduttivi tra norme e realtà», ospitato al Teatro Sancarlino.

Con la Ferrari, coordinati da Francesca Baruffaldi della Fp Cgil di Brescia, c’erano Lisa Canitano della Rete «Vita di donna», Piero Puzzi di Medicina Democratica, Sonia Ribera di Ggil Medici Lombardia, Emilia De Biasi della Commissione Igiene e Sanità del Senato e il consigliere comunale Donatella Albini. «Volevamo anche capire se rispetto alle norme che ci sono e che spesso vengono disapplicate, sia possibile iniziare un nuovo ragionamento, pure alla luce della riforma sanitaria lombarda. Nel 2005 i consultori in Lombardia erano 268, oggi sono 236. Dovrebbero essere uno ogni 20mila abitanti, siamo invece alla percentuale dello 0,4%», ha premesso la Baruffaldi. La Albini ha aggiunto: «A Brescia stiamo cercando di varare un centro per la salute di genere».

Tornando ai dati, la Ferrari ha ricordato che nel 2015 nei consultori sono state effettuate 220mila prestazioni. In particolare, sono state 7.610 le visite, 724 i colloqui. «L’andamento fotografa un buon accesso - ha proseguito - che si diversifica a seconda degli utenti. Ad esempio, le donne straniere chiedono in buon numero di essere seguite durante la gravidanza. E tanti sono, nel Bresciano, i progetti e le linee guida in campo. Siamo tra le poche Asl in Lombardia che hanno varato il protocollo per la gravidanza fisiologica».

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