Con Prodi e Lomasko al via a Brescia il Festival della Pace

L’ex premier parlerà oggi del ruolo dell’Europa, l’artista racconta la Russia di Putin
BRESCIA CAPITALE DELLA PACE
AA

Sarà Romano Prodi ad inaugurare oggi, alle 17 nel salone Vanvitelliano della Loggia, il quinto Festival della Pace di Brescia. Alle 19, in Santa Giulia, l’inaugurazione della mostra «Victoria Lomasko. The last soviet artist» alla presenza dell’artista. Idue appuntamenti aprono un palinsesto che fino al 26 novembre proporrà incontri e tavole rotonde, spettacoli e concerti, mostre e proiezioni cinematografiche, visite guidate e laboratori, appuntamenti per le scuole ed eventi speciali per offrire molteplici opportunità di confronto e di riflessione in diversi linguaggi e forme espressive.

Prodi, ex presidente del Consiglio dei ministri e della Commissione Europea, oggi a capo della Fondazione per la Collaborazione tra i Popoli, analizzerà il ruolo dell’Europa nell’attuale scenario internazionale contrassegnato da crescenti tensioni. Con lui dialogheranno il presidente di Amnesty International Italia Emanuele Russo e l’editorialista di Repubblica Giovanni Vernetti, dopo gli interventi del sindaco Emilio Del Bono, del presidente della Provincia Samuele Alghisi, del presidente del Consiglio Comunale Roberto Cammarata, e la partecipazione di Camilla Bianchi, presidente del Coordinamento provinciale enti locali per la pace e la cooperazione internazionale, e dei sindaci bresciani aderenti al Coordinamento.

L’inaugurazione della mostra dell’artista russa Victoria Lomasko, a cura di Elettra Stamboulis e promossa da Comune di Brescia e Fondazione Brescia Musei, rappresenta il terzo atto della ricerca intrapresa dalla Fondazione sul tema «arte e diritti umani» con le mostre dedicate a Zehra Dogan nel 2019 e a Badiucao nel 2021. L’esposizione presenta fino all’8 gennaio (ingresso gratuito fino al 26 novembre) un percorso ideato per gli spazi di Brescia, dove Lomasko sta trascorrendo un periodo in residenza, e dedicato alla storia sociale e politica della Russia dal 2011 a oggi: dalle manifestazioni anti Putin, che l’artista ha disegnato dal vivo, alla rappresentazione della Russia profonda dei dimenticati e marginali, da sempre suoi soggetti preferiti.

Riproduzione riservata © Giornale di Brescia