Cittadinanza negata al medico palestinese: «È pericoloso»

Mujahed Issam, uno studio privato in città, replica: «Non capisco, sono e sarò sempre fedele all’Italia»
A convegno. Un’immagine del dottor Mujahed Issam (tratta dal suo profilo Facebook) scattata durante un congresso medico in Palestina
A convegno. Un’immagine del dottor Mujahed Issam (tratta dal suo profilo Facebook) scattata durante un congresso medico in Palestina
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Medico stimato sul posto di lavoro, «ben integrato e ben assimilato al contesto sociale» per la Prefettura e la Questura di Brescia. Ma «non compatibile con la sicurezza della Repubblica» per il Ministero dell’interno che ha rigettato la sua richiesta di cittadinanza italiana. Protagonista è Mujahed Issam, radiologo nato ad Hebron, 47 anni compiuti ad inizio novembre, libero professionista, per diversi anni impegnato alla Clinica Città di Brescia e ora con uno studio privato in città.

Dal 1991 vive a Brescia, dove si è laureato in medicina, e dove ha una figlia che frequenta la scuola. «Brescia è casa mia» racconta anche se in questi giorni il medico è impegnato in Israele ed in Cisgiordania «per insegnare il ruolo dell’ecografia nella diagnosi delle malattie muscoloscheletriche» scrive via messaggio commentando una decisione che definisce «incomprensibile».

Nelle scorse settimane il Consiglio di Stato ha stabilito che «sul conto dell’interessato sono emerse specifiche controindicazioni ai fini della sicurezza come rilevato dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza con una nota riservata di cui è vietata la divulgazione». Un diniego, con tanto di etichetta di soggetto pericoloso, messo nero su bianco nonostante Prefettura e Questura di Brescia avessero espresso parere favorevole. «Si esprime correttamente in lingua italiana, è da considerarsi integrato e assimilato al contesto sociale e familiare, si ritiene non nutra sentimenti antitaliani» si legge negli atti che l’avvocato Carlo Beltrani ha allegato al ricorso contro il rigetto della richiesta di cittadinanza italiana.

«Mi considerano pericoloso e non so nemmeno perché, questo è quello che più mi dà fastidio» dice il radiologo Mujahed Issam. «Sono e sarò sempre fedele allo Stato italiano che mi ha istruito come medico, sono ottimista e credo nella giustizia». Il ricorso. Esponente della comunità islamica locale il medico palestinese ha fondato anche il Consiglio delle relazioni islamiche italiane «che si propone come mediatore tra la minoranza islamica e le istituzioni e che difende la costituzione italiana e la libertà di espressione» ha segnalato nel ricorso il legale del radiologo.

«Per far capire chi sia realmente il dottor Mujahed Issam Hamed Mohammad e quanto sia errato il provvedimento» spiega l’avvocato Beltrani. Il radiologo tornerà a Brescia a breve in attesa della discussione del ricorso al Tar del Lazio. «Sto preparando - spiega via sms - un progetto per poter fare la refertazione direttamente da Brescia di risonanze magnetiche e altri esami fatti in Palestina».

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