«Ci provi lei a stare a casa, anche solo a dormire»

Il racconto di una madre alle prese col lockdown del figlio disabile intellettivo. Come dirgli che non potrà rivedere gli amici del suo centro?
Mani che si cercano
Mani che si cercano
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Qui la situazione non è facile. Quando ascolto la notizia del decreto che stabilirà il lockdown, sono molto preoccupata. Dalla fine di gennaio facciamo una vita un po’ difficile in famiglia per accudire un figlio con disabilità intellettiva, che deve stare in convalescenza dopo un ricovero all’ospedale.

Il problema più difficile è costituito dall’agitazione, resistente ad ogni farmaco, che riguarda anche il sonno notturno. La promessa era: quando stai meglio, Dandi, puoi tornare al CDD dai tuoi amici! E adesso chi glielo dice? 

Sta spesso lì, davanti alla porta: giretto in macchina? Ascoltiamo gli 883 per oggi. Per giorni e per notti pure…
Il medico ci rilascia un certificato per l’ora d’aria. Per fortuna, si può stare un po’ fuori, la primavera quest’anno è straordinaria e poco distante da casa nostra inizia un bel sentiero che porta in collina. Tutti con la mascherina, ma le mascherine vanno prenotate in farmacia e chissà quando arrivano. Ci si arrangia fabbricando mascherine con carta forno o tappetini per cani, però pizzicano un po’. Un’amica gentile ce ne porta alcune di tela colorata e si va.

I piedi di Dandi sono felici di muoversi, ma l’andatura, per un effetto dei farmaci, è come quella del nonno, piedi strascicati che raschiano l’asfalto nella via deserta. Vede in lontananza le persone (quasi tutte con cane al guinzaglio) e subito gli viene quella voglia di corrergli incontro e dare la mano. Non si può, lo prendo per il braccio, il mio braccio che diventa il suo guinzaglio, lo blocco. C’è anche il problema della scialorrea, eccesso di salivazione, altro effetto collaterale dei farmaci. Chissà che «dropplets», nemmeno la mascherina può bastare a far dimenticare un problema.

Una che passa in macchina, ci vede, abbassa il finestrino e urla: STATE A CASA! Vorrei urlare: CI PROVI LEI! 
A casa facciamo di tutto per star bene: momenti yoga sdraiati sul tappetino a pedalare nell’aria, concerti di papà con la chitarra e risate tra fratelli. 
Però dormire no… CI PROVI LEI!

Carla Gasparini 

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