Chi sono le vittime di Cosimo Balsamo

Elio Pellizzari, 78 anni, era un imprenditore in pensione e James Nolli, 61, era finito a processo assieme a Balsamo
CHI ERANO LE VITTIME
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Due vittime, due famiglie ferite, due paesi distanti tra loro. Un comune tragico destino. Quello di finire nel mirino di Cosimo Balsamo. Quello metaforico della sua ira, quello reale del suo fucile. 

Sono stati freddati entrambi in meno di due ore Elio Pellizzari, 78 anni, e James Nolli, 61.

Imprenditore in pensione il primo, Pellizzari era di casa a Cellatica, ma i suoi trascorsi lavorativi lo legavano a doppio filo a Flero, dove ha tuttora sede la Pg Metalli, azienda che si occupa di rottamazione metalli e della quale è oggi titolare il figlio Gianfranco. 

 

Elio Pellizzari, ucciso a 78 anni da Cosimo Balsamo © www.giornaledibrescia.it
Elio Pellizzari, ucciso a 78 anni da Cosimo Balsamo © www.giornaledibrescia.it

 

Il capannone dista poche centinaia di metri da quello in cui l'anziano viene freddato, attirato da una telefonata compiuta sotto la minaccia del fucile di Balsamo da Gianpietro Strada, nipote di Gianpietro Alberti, ferito nello stesso stabilimento, e contitolare della Sga.

L'anziano era all'ospedale dalla moglie ricoverata in gravi condizioni dopo un infarto dei giorni scorsi: quando l'ha lasciata, non sapeva che non l'avrebbe mai più rivista. 

«Mi hai rovinato», gli ha gridato il suo assassino prima di fare fuoco. Ma quali ruggini legassero esattamente la vittima a Balsamo è aspetto ancora da chiarire e di certo gli investigatori si stanno concentrando su questo elemento. 

Quel che è certo è che Pellizzari risulta del tutto estraneo all'inchiesta giudiziaria del 2007 legata ai furti di Tir carichi di rame e ottone che coinvolgeva invece oltre al killer anche la sua seconda vittima, James Nolli, 61 anni, di casa a Carpeneda di Vobarno, dove Balsamo è giunto in capo ad un paio d'ore. Era coimputato con il suo omicida, ma a lui era stato contestato solo il reato di furto, non quello di ricettazione. E questo gli aveva evitato la confisca dei beni. 

 

 

Una circostanza che Balsamo aveva contestato per le vie legali. Per arrivare ieri a quelle di fatto: avrebbe fatto fuoco più volte contro di lui, con il fucile a pompa e con una delle pistole che aveva con sé. A terra, in un lago di sangue, nel cortile in cui pare stesse lavorando ad un furgone, è morto così il 61enne, padre di due figlie, che saldati i suoi debiti con la giustizia era noto e ben voluto nella piccola frazione valsabbina. Dove all'ombra della bella casa e a pochi metri da quella rimessa in cui c'erano anche una ruspa e un container per rottami, ha concluso la sua vita. Sotto i colpi di una vendetta culminata nel suicidio del suo killer.

 

 

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